Elezioni - scontro Salvini-Berlusconi sul vincolo del 3%
ROMA, 23 GENNAIO – Nel corso della conferenza stampa convocata a Montecitorio per presentare le candidature di Claudio Borghi ed Alberto Bagnai alle prossime elezioni politiche, il leader del Carroccio è intervenuto a gamba tesa sulle opinioni espresse ieri da Berlusconi a proposito del limite del 3% nel rapporto fra deficit e pil (tra le principali regole sul disavanzo pubblico previste dal Patto di stabilità e crescita, sottoscritto anche dal nostro Paese nel 1997 assieme agli altri Paesi membri dell’UE). [MORE]
Silvio Berlusconi, altro membro dell’apparentemente traballante coalizione di destra, si era incontrato ieri a Bruxelles con Antonio Lopez, Segretario Generale del Partito Popolare Europeo (cui Forza Italia aderisce), presentandogli il suo programma elettorale e manifestando, anche ai giornalisti presenti all’uscita del vertice, l’intenzione di rispettare la regola del 3%. Su questo punto ha invece oggi frenato bruscamente Matteo Salvini, che è tornato a criticare aspramente la regola in questione, affermando con sicurezza: “Se ci sono vincoli di bilancio o regolamenti europei che danneggiano le imprese e le famiglie italiane, per noi non esistono”.
Tra i “regolamenti europei” sui quali Salvini è maggiormente critico, oltre al Patto di stabilità e crescita, vi è la direttiva Bolkestein (che dal 2006 promuove libertà di stabilimento e circolazione dei servizi nel mercato comune europeo), oggetto dell’opinione negativa del Segretario della Lega perché in base a quanto in essa previsto sarebbe vietato consentire il rinnovo automatico delle concessioni per l’uso di spazi pubblici e beni demaniali, introducendo gare ad evidenza pubblica ed aperte a tutti per la loro assegnazione. Altra direttiva particolarmente osteggiata dal leader del Carroccio è quella del 2013 sul bail-in (il salvataggio interno delle banche), che intende limitare la spesa pubblica atta a coprire gli ammanchi nei bilanci bancari prevedendo che in caso di dissesto i primi a farsi carico delle perdite siano in ordine decrescente azionisti, obbligazionisti subordinati, obbligazionisti ordinari ed infine i depositanti oltre i 100mila €; secondo Salvini, le regole previste da tale direttiva rappresenterebbero un pericolo eccessivo per i risparmiatori piuttosto che un modo per responsabilizzare i banchieri stessi.
Lo stesso Segretario della Lega ha poi proseguito la sua invettiva da Montecitorio: “L’Euro era e resta un esperimento sbagliato che ha danneggiato il lavoro e l’economia italiana. Noi non cambiamo idea. Ci prepariamo a difendere l’interesse nazionale come abbiamo sottoscritto nel nostro programma elettorale, garantendo la prevalenza della nostra Costituzione sull’ordinamento UE”.
L’Europarlamentare ha però escluso rotture con il partito di Berlusconi e a chi faceva domande sulla distanza delle sue posizioni da quelle dell’alleato forzista, soprattutto sulla visione dell’Europa e sulla moneta unica, egli ha replicato: “Verba volant, scripta manent: al punto 3 del nostro programma, accettato e firmato da tutti gli alleati, c’è scritto che pretenderemo meno vincoli dall’Europa, che diremo no a politiche di austerità e chiederemo una revisione dei trattati europei, dando prevalenza alla Costituzione italiana rispetto all’ordinamento europeo”. Salvini ha poi ribadito che la Lega è disposta a tutto per difendere quelli che considera interessi nazionali: “I vincoli europei sono una gabbia. Se ci sentiremo ricattati, per noi verrà sempre prima l’interesse nazionale”.
Chiusura dedicata allo smarcamento dagli avversari di centro-sinistra: “C’è un partito che si chiama +Europa, se non fossimo la Lega noi ci chiameremmo invece +Italia” – ha detto, riferendosi al partito di Emma Bonino. “Escludo categoricamente un Governo con il centro-sinistra, anche se imposto dall’UE. Avremo la maggioranza sia alla Camera sia al Senato” – ha infine chiosato, escludendo la possibilità di una grande coalizione in caso di assenza di maggioranza – “Chi vota Lega fa una scelta chiara”.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilpost.it
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