Elezioni Europa: Effetto negativo sui mercati finanziari che sprofondano
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MILANO, 07 MAGGIO 2012- L'esito delle elezioni in Francia e in Grecia, dalle reazioni all'apertura dei mercati finanziari, sembra non essere gradito agli operatori del settore. Causa di ciò, sono i possibili scenari che adesso si apriranno nell'Eurozona, a seguito dell'avanzata di partiti non certo di matrice europeista.
Così, il primo segnale è venuto dalla Borsa di Tokyo, che ha chiude gli scambi in profondo rosso (-2,78%), con l'indice Nikkei che ha perso 261,11 Punti, attestandosi a quota 9.119,14. Apertura negativa anche per Piazza Affari che, alle 9.00 circa di questa mattina, registrava l'indice Ftse Mib a -2,27% a 13.609 punti e il Ftse All Share a -2,14% a 14.637 punti. Apertura in calo anche per la Borsa di Parigi ha aperto in calo dell'1,57. Male anche Londra, con l'indice Ftse 100 dopo che registra -1,89% a 13655,80 punti.
I suddetti timori, come si può immaginare, si fanno sentire sullo spread tra Btp e Bund tedesco: alle 8.15 segnava 397,1 punti (e un rendimento del 5,51%), per continure a salire alle 9.00 dove lo spread ha toccato i 400,1 punti.Per i titoli francesi il differenziale si attesta a 164,4 punti.
Ripercussioni anche sul mercato dei cambi europei, con l'euro ai minimi da inizio febbraio sul dollaro, portandosi a quota 1,2993. [MORE]
Come è stato detto da più vesanti, il voto degli elettori è stato un voto di protesta, conseguenza di cinque anni di crisi, recessione e disoccupazione alle stelle. Protesta, quindi, nei confronti dei partiti pro austerity, che non hanno portato ad un miglioramento, semmai, secondo gli elettori, hanno acutizzato i problemi. La cosa è ancor più evidente dal risultato che emerge dalle urne greche, che ha visto l'avanzare della sinistra radicale e dell' estrema destra xenofoba e filo-nazista che, in questo modo entra in parlamento. Tutto ciò, induce a pensare e a temere che, le nove forse politiche, faranno un'inversione di rotta, allontanandosi dal sentiero dell’austerità e delle riforme, mettendo a rischio l'esistenza stessa dell'euro.
Con l'avvento del socialista François Hollande alla guida della Francia, inevitabimente, l'asse franco-tedesca subirà un cambiamento, vista la dissonanza di idee tra il neo presidente e la Cancelliera Angela Merkel. Tutto questo, in attesa dell'appuntamento elettorale in Germania, nell'autunno 2013, fa sì che i prossimi mesi si risultino essere ancora più cruciali per l'esistenza stessa dell'euro.
Rosy Merola