Elezioni, Salvini: "Se il MoVimento 5 Stelle ha idee aggiuntive io non sono geloso"
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ROMA, 16 MARZO - Continua il “flirt” politico tra Matteo Salvini ed il MoVimento 5 Stelle, nel tentativo di creare i presupposti per una maggioranza in grado di eleggere sia i presidenti delle camere che, eventualmente, di sostenere un governo di “larghe intese”.
Intervistato dal quotidiano “La Stampa”, il leader del Carroccio ed ormai frontman della coalizione di centrodestra ha preliminarmente sottolineato come le Lega “giochi nella squadra di cui Berlusconi fa parte”, ribadendo così di “parlare con gli altri a nome di tutto il centrodestra”. Salvini ha poi proseguito annunciando un nuovo contatto telefonico con Di Maio la settimana prossima, smentendo inoltre la presunta netta chiusura del Cavaliere ad una possibile alleanza con il MoVimento 5 Stelle.[MORE]
L’(ormai) ex europarlamentare ha invece chiuso definitivamente ad una possibile alleanza con il Partito Democratico (scenario, questo, che invero era stato già radicalmente escluso dal Nazareno a poche ore dalla fine delle elezioni), dichiarando di non voler sedere “in un Consiglio dei ministri dove ci siano Renzi o la Boschi”.
Salvini ha quindi tracciato la linea da seguire per un possibile allargamento della maggioranza. “Noi partiamo dalla squadra e dal programma del centrodestra” ha affermato, per poi precisare che “se però qualcuno ha idee e proposte aggiuntive non sono geloso”. Detto questo, il leader del carroccio ha evidenziato come “se mi dici che il programma è il mio, il premier sono io ed i ministri sono i miei, mettersi d’accordo è difficile”, lanciando un chiaro messaggio al candidato premier del M5S, Luigi Di Maio.
Dal canto loro, infatti, i pentastellati hanno rivolto un accorato appello a tutte le forze politiche per convergere sulla formazione di un governo. Governo, tuttavia, nel quale sembrerebbero dover sedere solo ed esclusivamente i “candidati ministri” indicati dal leader del M5S nei giorni precedenti il 4 marzo: scenario, questo, che difficilmente sembra conciliarsi con delle eventuali grandi intese.
Salvini ha poi affrontato anche il tema legge elettorale, ribadendo che sarebbe sufficiente inserire un emendamento introduttivo del premio di maggioranza per garantire la governabilità, e che per farlo “basterebbe una settimana”. “Chi parla di cambiare la Costituzione o di rifare la legge vuole tirare a campare” ha poi concluso.
E mentre continua l’affannosa ricerca di una possibile maggioranza di governo da parte dei “vincitori” delle ultime elezioni, il Partito Democratico sembrerebbe aver deciso, definitivamente, di restare all’opposizione. L’ultimo ad unirsi al valzer delle dichiarazioni è stato infatti il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, il quale ha sottolineato l’importanza di “dire con chiarezza che stiamo all’opposizione” e di “lavorare per riallargare la base del partito”. E sulla stessa lunghezza d’onda è anche Maurizio Martina, attuale “reggente” del PD, per il quale “l’onere di trovare una soluzione” non spetta ai dem.
Il gioco delle alleanze è appena iniziato: presidenze delle Camere, Governo, il tutto per scongiurare lo spettro dell’ingovernabilità e di un ritorno alle urne. A breve, però, la palla passerà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Paolo Fernandes
Foto: gds.it