Egitto, nel "giorno della collera" si fa la conta dei morti. Farnesina: «Non lasciate i resort»
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IL CAIRO, 16 AGOSTO 2013 - Nel “giorno della collera” l’Egitto diventa sanguinoso teatro di scontri tra manifestanti pro-Morsi e polizia. Effettuare una precisa stima dei morti è quasi impossibile poiché il bilancio è tragicamente in divenire, destinato ad aggiornarsi col passare delle ore.[MORE]
Al Cairo la situazione è drammatica. Nella piazza centrale di Ramses Square, secondo quanto riferisce la rete televisiva di al Jazira in arabo, si conterebbero almeno 42 morti. Inoltre, degli elicotteri militari hanno fatto fuoco sui manifestanti pro-Morsi presenti nella stessa piazza, che è oramai diventata il punto nevralgico della protesta.
Oltre alla capitale egiziana sono diverse le città dove si sono verificati violenti scontri. Ad Ismailiya, a nord del Cairo, si registrano gli incidenti più gravi e mortali. La polizia, come riferiscono fonti della sicurezza, ha difatti aperto il fuoco sui dimostranti pro-Morsi. Le ultime notizie riferiscono di 10 morti. Otto manifestanti sarebbero stati uccisi invece nella città di Damietta. Un morto si registra sia nella città di Tanta, sia nella città di Mansoura. Inoltre, un dimostrante avrebbe perso la vita a al Arish, nel nor del Sinai. in seguito ad un attacco ad un posto di blocco.
Ma la protesta in realtà si diffonde a macchia d’olio in tutto il Paese coinvolgendo altre città. I sostenitori del deposto presidente Morsi, infatti, sono scesi in strada nelle città di Alessandria, Beni Sueif, a sud del Cairo e nella città di Hurgada, sul Mar Rosso.
Ed è proprio sulla città di Hurgada che la tensione è aumentata a dismisura. La città egiziana è difatti una importante località turistica, dove tra l’altro è cospicua la presenza di italiani, e la massiccia presenza nelle ultime ore di manifestanti non può che destare ulteriori preoccupazioni alle autorità locali ma anche alla Farnesina che difatti ha emesso un comunicato a riguardo: «A Hurgada il 14 agosto ci sono stati alcuni violenti scontri in un’area lontana dalla zona turistica. Un uomo – si legge nella nota del ministero degli Esteri – è stato ucciso. La polizia di Hurgada ha chiesto ai turisti di restare in hotel. Vi chiediamo di seguiere il consiglio».
Inoltre, il sito Viaggiaresicuri, gestito dallo stesso ministero sconsiglia «i viaggi nel Paese con destinazioni diverse dai resort situati nelle località turistiche del Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice e Hurgada) ed in quelle della costa nord (Marsa Mathrou, El Alamein), dove al momento non si registrano incidenti, anche se, in ragione del continuo evolvere degli eventi non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese. Si suggerisce fortemente di evitare escursioni fuori dalle installazioni turistiche ed in particolare nelle città. Lo stato di emergenza ed il coprifuoco potrebbero comunque creare disagi anche nelle suddette località turistiche».
Ben più drastiche invece le misure attuate da altri paesi europei. I ministeri degli Esteri di Spagna, Germania, Svizzera, ma anche la Russia, hanno difatti esplicitamente sconsigliato viaggi in tutto il territorio nazionale egiziano, incluse le località di mare.
(Immagine da euronews.com)
Giovanni Maria Elia