Egitto, raid aerei contro basi Isis e richiesta intervento delle Nazioni Unite
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IL CAIRO, 17 FEBBRAIO 2015 - Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha chiesto di riunire il Consiglio dell’Onu per valutare nuove strategie di difesa contro i terroristi dello Stato islamico. Il governo de Il Cairo nelle ore scorse ha lanciato tre ondate di raid in Libia uccidendo decine di jihadisti per vendicare l’uccisione dei copti sgozzati. Alle Nazioni Unite è stato chiesto di adottare una risoluzione che autorizzi una coalizione internazionale a intervenire in Libia.
"Non c'è altra scelta, considerato il benestare del popolo libico e del governo e che siamo stati sollecitati a intervenire", ha detto il presidente egiziano in un'intervista diffusa oggi dall’emittente francese “Europe 1”. Alla domanda se ci saranno nuovi raid egiziani, al-Sisi ha risposto: "Dobbiamo farlo di nuovo ma tutti assieme".
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shouky alla tv Al Arabiya ha detto che i raid "sono parte del diritto del nostro Paese all'autodifesa per proteggere i nostri figli". Il ministro ha poi aggiunto che, in seguito al video in cui l'Isis ha mostrato la decapitazione dei 21 copti, "una forte e accurata reazione era necessaria".[MORE]
Putin si è detto "pronto a collaborare col Cairo contro il terrorismo", mentre dall’Italia Renzi frena sull'intervento militare - ma precisa che dal nostro Paese “arriverà un forte sostegno alle iniziative che l'Onu vorrà mettere in campo" . Gentiloni avverte: "Nessuna minaccia va sottovalutata e l'allerta deve essere massima”.
Il capo della diplomazia europea Federica Mogherini avrà un incontro in settimana con le autorità egiziane e americane per evocare una possibile azione comune in Libia, ma al momento ha scartato qualsiasi ruolo militare per l'Ue.
(foto dal sito www.mondo24.it)
Michela Franzone