Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
MILANO, 05 SETTEMBRE 2012- In base ai rilevamenti effettuati dall'Osservatorio sulla crisi d'impresa Cerved Group, nel secondo trimestre 2012 sono state aperte circa 3.300 procedure fallimentari, in flessione del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tuttavia, lo stesso Ossevatorio ha evidenziato la tendenza ad un "preoccupante ritorno dei concordati preventivi" cresciuti dell'11,6% su base annua. In particolare, analizzando il primo semestre, risulta che i fallimenti si attestano a 6.500 procedure, un numero più alto rispetto allo stesso periodo del 2011, anno in cui si era registrato il record per i fallimenti.
Inoltre, secondo la suddetta analisi, per quanto riguarda le diverse forme giuridiche, quella ad aver accusato maggiormente il colpo inferto dalla crisi, sono le società di capitali: circa i tre quarti delle procedure vedono come protagoniste le suddette, per le quali si registra un aumento dei default del 4,6% nei primi sei mesi del 2012. Invece, le altre forme hanno registrato una flessione del 7,3% tra le società di persone e 9,8% tra quelle individuali. [MORE]
Sotto il profilo settoriale, nel semestre in esame gravano soprattutto i fallimenti delle costruzioni (+4,8%), dei servizi (+1,2) e degli altri settori (+9,5%); in calo le procedure nel comparto dell'industria (-8,6%). A livello geografico: le procedure fallimentari aumentano a Nord Ovest (+5,5%) e al Centro (+7,1%). Diminuiscono, invece, nel Nord Est e nel Sud diminuiscono, rispettivamente del 9,8 e dell'1,7%. In particolare, per il Nord Ovest, la maggiore diffusione (13,8 fallimenti su 10mila imprese operative) si registra particolarmente in Lombardia, che evidenzia un aumento del +6,2%. Nel Nord Est invece, la flessione del dato è da ricercare nei miglioramenti registrati in Veneto (-13,2%) e Emilia Romagna (-10,2).
Rosy Merola