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BIRMINGHAM ( G.B.), 15 AGOSTO 2011 Il suo nome è tristemente legato in maniera diretta od indiretta alla perdita di tante giovani vite immolate al mito dello “sballo” da discoteca. Ora, si aprono le porte alla prospettiva che essa possa diventare con opportune modifiche lo strumento per dare una speranza di vita a tanti malati. [MORE].
Si tratta dell’ecstasy, la micidiale pillolina “da discoteca” a cui molti giovani non riescono a resistere per avere energie fino alla mattina. Essa infatti aumenta in maniera spropositata la produzione di serotonina nel cervello, sostanza che è presente nell’organismo per la regolazione del sonno, dell'appetito e in generale dell'umore.
Al contrario di altre droghe, che provengono dalla natura, l’ecstasy è uno stupefacente sintetizzato chimicamente, giunto in Italia ad inizio degli anni ’90, il cui commercio è stato dichiarato illegale.
L’Università di Birmingham, in Gran Bretagna, proprio nei giorni scorsi ha reso noti i risultati di alcune ricerche che avrebbero condotto a risultati insperati riguardo ad un uso di questa particolare droga artificiale, nella cura di alcune forme di tumore quali leucemie, mielomi e linfomi.
Gli studiosi britannici hanno affermato che la ricerca ha presentato notevoli difficoltà, in quanto la dose di ecstasy necessaria per combattere i tumori è decisamente più massiccia che per l’uso “ludico” che se ne fa di solito.
Si è pertanto scelto di isolare accuratamente solo alcune delle proprietà di questo particolare tipo di anfetamina, ovvero quelle più rispondenti ai fini della cura del cancro.
Il prossimo banco di prova sarà la sperimentazione sui pazienti, ed il nome di "ecstasy" potrebbe allora divenire sinonimo di speranza in tutto il mondo.
Raffaele Basile