Elezioni Americane 2024. Effetti della rielezione di Trump su Ucraina ed Economia Europea
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Le elezioni americane, si sono concluse e Trump è il 47 presidente.
Cosa aspettarsi da questo suo secondo mandato?
Da una parte, la posizione di Trump potrebbe influire profondamente sugli equilibri della guerra in Ucraina,
dall'altra sulle dinamiche economiche connesse ai dazi imposti agli scambi commerciali tra Stati Uniti ed Europa.
Soprattutto in merito alla lunga guerra in Ucraina cosa farà?
È noto che il neo-eletto presidente ha espresso diverse volte un approccio isolazionista in politica estera, enfatizzando la priorità sugli interessi nazionali rispetto a interventi internazionali.
Quindi il rischio che lo stesso scelga di ridurre il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina, proponendo invece un accordo rapido per la pace, anche se ciò comportasse compromessi territoriali a favore della Russia è altamente concreto.
Trump avrebbe ideato un accordo di pace che prevederebbe l'occupazione da parte di Mosca del 20% dell'Ucraina e la promessa che Kiev non aderisca alla Nato per almeno 20 anni oltre alla creazione di una zona demilitarizzata di 800 miglia.
Chi dovrebbe pattugliare questo territorio? E soprattutto Kiev accetterà?
La sola certezza è che un simile scenario con il disimpegno Usa metterebbe in difficoltà non solo l'Ucraina, che perderebbe un alleato fondamentale, ma anche l'Europa, che si troverebbe in prima linea a sostenere il peso di una potenziale destabilizzazione nella regione orientale e un eventuale spostamento dell'equilibrio geopolitico a favore della Russia.
Questa possibile evoluzione porterebbe l'Europa a dover rafforzare il proprio apparato di difesa e rivedere la strategia di politica estera attuata fino ad ora per fronteggiare le conseguenze di una cessazione del supporto americano all'Ucraina.
Gli Stati europei saranno costretti a divenire i pilastri fondanti nel processo di pace considerando la partecipazione minima degli Stati Uniti e della Nato.
Anche il finanziamento del progetto di pace spetterà integralmente all'Ue in quanto Washington non sarà disponibile nemmeno a partecipare a eventuali operazioni di peacekeeping.
In ambito economico, il ritorno di Trump porterà una politica protezionistica degli Usa,
caratterizzata da tariffe elevate su prodotti importati. Questa tendenza comporterà una serie di squilibri significativi nel commercio tra l'Europa e gli Stati Uniti, poiché molte industrie europee – in settori come l'automobilistico, la moda e il manifatturiero – dipendono da un mercato americano aperto per vendere i propri prodotti.
I dazi elevati renderebbero i prodotti europei meno competitivi, costringendo le aziende a ridurre le esportazioni o aumentare i prezzi, compromettendo così le loro quote di mercato negli Stati Uniti.
Allora l'Europa cosa sarà costretta a fare?
Potrebbe essere costretta ad alimentare una guerra commerciale dannosa per entrambe le economie.
L'aumento dei dazi si tradurrebbe in una pressione inflazionistica aggiuntiva in Europa, già provata dagli aumenti dei costi energetici e dalle difficoltà di approvvigionamento di materie prime.
Inoltre, una guerra commerciale con gli USA metterebbe a rischio posti di lavoro e stabilità economica, aumentando la pressione politica interna con scioperi e malcontento.
Tutto ciò costringerà l'Europa a ricercare nuovi partner economici ed energetici, forse guardando nuovamente ad est o ad oriente verso nuove realtà geopolitiche emergenti per rafforzare la propria autonomia militare ed economica.
L'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti pone l'Europa di fronte a un futuro incerto e complesso, segnato da sfide molteplici.
Di fronte a queste sfide, l'Europa potrebbe essere costretta a ridefinire i propri rapporti commerciali e a esplorare nuovi mercati, cercando di diversificare le proprie alleanze economiche per ridurre la dipendenza da Washington.
Questa nuova fase richiederà agli Stati europei non solo un forte coordinamento interno, ma anche una capacità di adattamento a un contesto globale più frammentato.
Più che mai, l'Unione Europea sarà chiamata a rafforzare la propria autonomia strategica, sia sul piano della sicurezza sia sul fronte economico, consolidando una politica estera capace di affrontare le incognite di un mondo in cui il ruolo geopolitico degli Stati Uniti è drasticamente ridimensionato e aprirsi a forme collaborative e solidali nel multi-partenariato internazionale.
Marco Rispoli (Davoli).