È morto Oscar Niemeyer, l'architetto delle curve che creò la nuova Brasilia
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RIO DE JANEIRO, 6 DICEMBRE 2012 - Aveva quasi 105 anni l'architetto brasiliano Oscar Niemeyer, morto la scorsa notte nell’ospedale samaritano, dove era ricoverato dallo scorso 2 novembre.
L'architetto visionario, che con le sue opere conferì un nuovo volto alla città di Brasilia, è stato uno dei più celebri del Novecento. Il suo stile è stato influenzato da Le Corbusier, conosciuto negli anni '30, da cui deriva l'uso artistico del cemento armato e la passione per "le curve", come dichiarò in quello che possiamo definire il suo "credo" artistico: «Non è l’angolo retto che mi attrae, né la linea diritta, dura, inflessibile, creata dall’uomo. Quello che mi affascina è la curva libera e sensuale: la curva che trovo sulle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde dell’oceano, nelle nuvole del cielo e nel corpo della donna preferita».[MORE]
Niemeyer si forma nello studio di Lucio Costa all'età di 27 anni. Nel 1945, essendo comunista, è costretto ad esiliare a Parigi e da questo momento la sua creatività fa il giro del mondo e comincia a progettare le sue opere più celebri, come il Palazzo di Vetro dell'Onu, realizzato a New York nel 1947.
Nel 1956 gli viene affidata la sua missione più importante: la realizzazione degli edifici e dei palazzi principali della nuova capitale del Brasile, Brasilia, la cui pianta della città è affidata al suo ex maestro Lucio Costa. Il Palacio da Alvorada, la residenza del presidente della Repubblica, la Camera dei Deputati, il Congresso Nazionale, la sede della Corte Suprema, la nuova Cattedrale ricca di vetrate e illuminata a differenza delle vecchie cattedrali buie, sono tutti realizzati in quattro anni, durante i quali Niemeyer comincia ad affermare il proprio stile, lontano dall'architettura da lui definita "commerciale".
Negli anni '60 Niemeyer è in Italia, dove realizza a Segrate (MI) il Palazzo Mondadori, con la sua particolare struttura allo stesso tempo squadrata e sinuosa, rettilinea e ondulata che si affaccia su uno specchio d'acqua, completamente immersa nel verde. E, sempre in Italia, nel 2000 realizza una delle sue opere più suggestive: l'Auditorium di Ravello (SA), dove ogni anno si tiene il Ravello Festival, una delle kermesse musicali più conosciute nel panorama internazionale. La struttura è realizzata a picco sulla Costiera Amalfitana, ed anch'essa è caratterizzata dagli aspetti tipici dello stile architettonico di Niemeyer: le curve, le forme sinusoidali e sferiche, la potenziale duttilità ed espressività del cemento armato che solo lui ha saputo cogliere, il bianco monocromatico, le vetrate che riflettono e moltiplicano il panorama circostante.
Niemeyer ha continuato a lavorare e progettare fino all'ultimo nel suo studio a Copacabana. D'Altra parte, come lui stesso affermava: «L’architettura è il mio hobby, una delle mie allegrie: creare la forma nuova e creatrice che il cemento armato suggerisce, scoprirla, moltiplicarla, inserirla nella tecnica più d’avanguardia. Questo è per me inventare lo spettacolo dell’architettura».
In foto: l’Auditorium di Ravello (SA), la Cattedrale di Brasilia, il Palazzo Mondadori di Segrate (MI)
(Foto da: Panorama.it; ilvescovado.it)
Valentina D’Andrea