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ROMA, 5 LUGLIO 2011 - È morto nella notte all'ospedale Gemelli di Roma a causa delle complicazioni di una lunga malattia Enrico Manca, giornalista, politico ed ex presidente della Rai. Nato a Roma il 27 novembre del 1931, si è spento all'età di 79 anni.[MORE]
Laureato in giurisprudenza aveva iniziato al giornale radio Rai per poi militare nel Partito socialista, di cui fu deputato dal 1972 al 1994. Dopo una lunga carriera giornalistica e un ruolo politico di primo piano, Enrico Manca era entrato a Viale Mazzini prima come redattore del Giornale Radio e poi caporedattore centrale del Telegiornale e direttore dei servizi culturali della televisione.
Esponente del Partito Socialista Italiano, fu deputato dal 1972 al 1994 e Ministro del commercio con l'estero nel governo Cossiga II e nel governo Forlani. Il suo nominativo fu ritrovato nelle liste degli iscritti alla loggia massonica P2 anche se lo stesso Manca smentì ripetutamente la sua effettiva adesione alla loggia. Una sentenza del Tribunale di Verona confermò che la presenza del nome di Manca nell'elenco di Licio Gelli non era prova della sua effettiva adesione. In quell'occasione Manca fu assistito dall'avvocato Cesare Previti.
Presidente della RAI dal 1986 al 1992, dopo il crollo del PSI, prima di aderire alla Margherita, fondò nel 1994 il Partito socialista riformista (PSR) con Fabrizio Cicchitto. Ha diretto fino alla morte l'associazione Pol-Is per il "rinnovamento della politica e della democrazia" e la fondazione Socialisti Democratici per il Partito Democratico (con Giusi La Ganga). Tale fondazione non è una corrente politica, ma soltanto un'associazione culturale.
È stato anche presidente dell'ISIMM (Istituto per lo studio dell'Innovazione nei Media e per la Multimedialità) e della Fondazione Ugo Bordoni.
“Con lui ho condiviso tutta quella parte della storia socialista che va da prima del Midas alle drammatiche vicende del ’92-’93 e anche ad alcuni degli anni successivi: la sua intelligenza sottile e la sua capacità di analisi mancherà a chi lo conosceva e gli voleva bene”, questo il ricordo dell’attuale capogruppo alla Camera del Popolo della Libertà.
Lidia Tagnesi