È finito il tempo del "Tanto paga pantalone", le riforme non sono più rinviabili
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Una aggressione premeditata che denota una assoluta mancanza di rispetto del metodo di confronto democratico da parte di chi l’ha organizzata e che non ha alcuna giustificazione ma dà valore all’impegno del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti al quale va tutta la nostra solidarietà unitamente ai giornalisti dell’ufficio stampa della Giunta Regionale che nello svolgimento della loro attività avevano ricevuto analoghe attenzioni.[MORE]
E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro nel condannare il triste episodio di contestazione di cui è stato vittima il presidente Scopelliti. “Tira una brutta aria” – continua Molinaro – ma è necessario andare avanti con interventi rigorosi sulla sanità che ormai è cosa assodata, ha i conti in “profondo rosso”. Istituzioni terze, per tutte la Corte dei Conti, hanno ormai certificato da tempo che nella sanità calabrese ci sono sprechi ed occorre una spesa efficiente per garantire la salute dei cittadini. Capiamo bene come cittadini che è finito il tempo del “tanto paga pantalone” allargo un po' i cordoni della borsa e non mi preoccupo più di tanto dell'efficienza del servizio (cosa molto importante che riguarda tutti noi cittadini). Come forza sociale - insiste Molinaro - ma ancor di più come cittadini abbiamo l’esigenza di avere una spesa efficiente (standard) necessaria per garantire un alto livello di salute con strutture di eccellenza sul territorio, prendendo atto che è il momento di proseguire con le riforme anche con un “no ad un ospedale in ogni paese”. Il profilo che dobbiamo assumere deve essere di grande responsabilità altrimenti le prospettive possono essere nere ed a pagarne le conseguenze saranno in generale i cittadini, i giovani, le fasce deboli e il sistema produttivo. Occorre fare quello che è giusto per la sanità- accentuando il confronto con le forze sociali e con il territorio- per liberare tra l’altro i decisori politici da una problematica asfissiante che impegna energie e risorse e ci costringe a confrontarci con il governo e con l’Europa sempre “con il cappello in mano” facendo sempre la figura degli spreconi. Occorre che, al di la di ingiustificati campanilismi espressi con inqualificabili “gazzarre”, possa emergere il merito una fitta rete di operatori della sanità che ogni giorno fanno fino in fondo il proprio dovere per assicurare una sanità con standard europei.