E' agli arresti domiciliari a Limone Piemonte l'ex Presidente dei Tribunali di Sanremo ed Imperia
Cronaca Liguria

E' agli arresti domiciliari a Limone Piemonte l'ex Presidente dei Tribunali di Sanremo ed Imperia

venerdì 20 maggio, 2011

Imperia, 20 maggio 2011 - Avrebbe favorito almeno due malavitosi dell'estremo ponente ligure, dimostrandosi accondiscendente nei confronti delle loro richieste in ordine a sconti di pena ed ammissione a misure cautelative e di prevenzione meno afflittive: con queste pesanti ed infamanti accuse, il mandato d'arresto parla di corruzione in atti giudiziari e millantato credito, da ieri l'ex Presidente dei Tribunali di Imperia e Sanremo, Gianfranco Boccalatte, si trova agli arresti domiciliare nella propria casa di montagna a Limone Piemonte, in Provincia di Cuneo ai confini con la Francia meridionale. [MORE]

L'alto magistrato ieri mattina, attorno alle sette, era stato portato al Comando Provinciale dei Carabinieri di Imperia dove gli è stato notificato l'ordine di custodia cautelare personalmente firmato dal Procuratore Capo di Torino Giancarlo Caselli, il cui ufficio si occupa, tra l'altro, dei reati compiuti dai magistrati del Distretto di Corte d'Appello di Genova, circoscrizione a cui appartiene il Circondario di Imperia, ultima sede del giudice sotto inchiesta. Insieme a Boccalatte sono stati arrestati due malavitosi di calibro dell'area di Ventimiglia, Nicola Sansalone e Leonardo Andreacchio, pluripregiudicati per fatti di droga.

L'autista del magistrato ligure, Giuseppe Fasolo, invece già si trovava da quattro mesi in carcere, dai tempi cioè in cui l'inchiesta partorì pure il primo avviso di garanzia contro l'allora Presidente del Tribunale di Imperia, accusato di aver fatto da tramite tra i criminali beneficiari della clemenza di Boccalatte ed il giudice medesimo. Avrebbe, poi, personalmente provveduto a riscuotere il denaro da destinare a questi come compenso della sua “ docilità”. Boccalatte, poi, è accusato pure di millantato credito per aver promesso ai malavitosi ciò che non poteva mantenere e cioè un suo diretto intervento sul Tribunale di Sorveglianza di Genova per far ottenere a certi detenuti alcune scarcerazioni facili.

Un altro filone dell'inchiesta condotta dai magistrati torinesi riguarderebbe vari fallimenti pilotati od alcune successioni falsate con tanto di anziane e facoltose vedove turlupinate, atti tutti riferibili all'ex Presidente del Tribunale imperiese.Non appena invischiato nell'inchiesta quattro mesi fa, il giudice Boccalatte fu precauzionalmente trasferito dal Consiglio Superiore della magistratura alla Corte d' Appello di Firenze. Il suo difensore, il più prestigioso avvocato di Sanremo e cioè Alessandro Moroni, ha preferito non rilasciare dichiarazioni mentre stupefatti si sono dichiarati i legali che operano presso il Tribunale di Imperia ultima sede di lavoro del giudice arrestato.

Ugualmente basiti si sono dichiarati i molti ammiratori che Boccalatte ha oggi a Sanremo, città in cui abita. Sette anni fa addirittura la sinistra della Città dei Fiori, con in testa l'allora Pds arrivò a candidare a Sindaco proprio il Giudice Boccalatte che, rifiutando, aprì le porte alla candidatura dell'industriale Claudio Borea che poi, e fu la prima volta nella storia della Sanremo repubblicana, portò la sinistra al potere diventando il Primo cittadino della città turistica dell'imperiese. Gli amici di Boccalatte addirittura ai tempi del primo avviso di garanzia fecero tappezzare la città di manifesti in cui si lodavano le doti del magistrato. Ora pure loro sono basiti ed un po' si sentono orfani.
Sergio Bagnoli


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