Due voti in un giorno per le riforme istituzionali
Politica Lazio

Due voti in un giorno per le riforme istituzionali

mercoledì 23 luglio, 2014

 ROMA- 23 LUGLIO 2014- Prosegue il percorso al Senato per le riforme istituzionali. Oggi ben due votazioni e 920 richieste di scrutinio segreto. La strada è in salita.[MORE]

Nei giorni scorsi, il ministro Boschi aveva replicato a chi accusava la riforma di deriva autoritaria (vedi http://www.infooggi.it/articolo/riforme-istituzionali-primo-step-al-senato/68540/).

Intanto proseguono i lavori e, dopo sei giorni, l’Aula ha bocciato i primi emendamenti al ddl sulle riforme Costituzionali. Con un emendamento si chiedeva l’abrogazione delle circoscrizioni Estere di Camera e Senato e il voto degli Italiani all'estero. Una pausa per eleggere congiuntamente due giudici del CSM e si è ripreso con la discussione.
Il premier vuole i suoi a pancia bassa a lavorare sulle riforme e ha assicurato che non ci sono ostacoli e che nessuno getterà la spugna. Renzi consentirà qualche rallentamento o, come lui stesso afferma, qualche scherzo sul voto segreto, ma alla fine l’Italia potrà tornare a correre. Il governo ha dalla sua parte milioni di Italiani, anche sulla scorta del voto alle Europee dello scorso 25 maggio, quando il PD raggiunse il 40%.
Alla presidenza sono giunte le richieste di voto segreto su 900 emendamenti. La maggioranza avrebbe voluto il voto segreto soltanto su alcuni. Anche lo stesso presidente Pietro Grasso ha affermato che le richieste di scrutinio segreto non avevano precedenti nella storia parlamentare.

Il PD, con il capogruppo Luigi Zanda, si è detto irritato per la pioggia di emendamenti e per l’ammissione degli stessi al voto segreto. Zanda ha poi evidenziato la lentezza dei lavori, poiché in circa 90 minuti si era votato un solo emendamento. Tenendo conto che al vaglio del voto c’è una lista di modifiche piuttosto lunga, va a finire che il tempo a discutere sarà molto. Nell’opposizione temono la ghigliottina.
Nel PD Francesco Russo ha illustrato la linea del suo partito, affermando che il voto segreto, da regolamento, è previsto solo per gli articoli della Costituzione riguardanti i diritti fondamentali. Molti emendamenti facevano riferimento in maniera strumentale a quegli articoli, ma trattavano d’altro. Pertanto il PD, insieme a Forza Italia, NCD e Scelta Civica hanno insistito affinché il voto segreto fosse riservato per quelle modifiche inerenti gli articoli sui diritti fondamentali. Pur non avendolo richiesto, il M5S era d’accordo comunque per lo scrutinio segreto.
Se al Senato si discute, fuori non si sta certo a guardare. Il professor Aldo Giannuli ha scritto una lettera sul blog di Beppe Grillo indirizzata al ministro Maria Elena Boschi, che viene raffigurata come la strega della fiaba “La Bella addormentata nel bosco”
Giannuli critica in toto la riforma, perché secondo lui si avrà una Camera di nominati, eletti con il sistema maggioritario e alte soglie di sbarramento. Il Senato, come scrive Giannulli, sarà di secondo livello, dal quale dipenderebbero quasi totalmente tutti gli organi di controllo e garanzia ed il processo di revisione costituzionale. Giannulli chiede al ministro un confronto e teme lo smantellamento delle garanzie della Costituzione volute dalla Costituente.
Pierluigi Bersani riconosce la complessità della situazione, ma bisogna rasserenare il clima e continuare il dialogo sulle riforme. Bersani apre anche su alcuni punti, come immunità e referendum.


Giovanni Dimita
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