Dubbi di legittimità sul “Quantitative Easing” dalla Corte Costituzionale tedesca
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Dubbi di legittimità sul “Quantitative Easing” dalla Corte Costituzionale tedesca

martedì 5 maggio, 2020

BERLINO, 5 MAGGIO - La politica  relativa al programma di acquisto dei “titoli di stato” da parte della Banca Centrale Europea, è stata giudicata oggi martedì 5 maggio, in parte incostituzionale secondo i giudici della Corte di Karlsruhe in Germania. Una sentenza che mette in discussione l'attuale politica di sostegno agli stati della BCE. La Corte di Karlsruhe, ha parzialmente invalidato la validità dei riacquisti di debito pubblico da parte della BCE, programma anti-crisi realizzato dal 2015 e rafforzato ultimamente di fronte alla pandemia di coronavirus.

Dopo anni di procedimenti, la Corte Suprema tedesca ha stabilito che questa politica perseguita dalla Banca Centrale Europea, viola parzialmente la Legge, in quanto, il governo federale e il Bundestag (la camera bassa del parlamento) non ha esaminato le decisioni della BCE in quanto tali. Il verdetto è stato espresso con sette voti contro uno . “Il governo tedesco e il Bundestag, sulla base della loro responsabilità di integrazione” - viene reso noto - “sono tenuti ad attivarsi nei confronti del PSPP (ndr Public Sector Purchase Programme).

Questa decisione concerne gli acquisti di debito sovrano da parte della BCE. Fanno parte del famoso QE Quantitative Easing”, l'allentamento quantitativo lanciato a marzo 2015 per sostenere l'economia nella zona euro, con l’intento di contribuire a un ritorno dell’inflazione su livelli inferiori prossimi al 2%. L'istituzione con sede a Francoforte ha versato 2.600 miliardi di euro attraverso i mercati fino a dicembre 2018, prima di riattivare questo programma a novembre 2019 di fronte alla crisi economica che da allora si è trasformata in una recessione storica dovuta alla crisi sanitaria e alle misure di contenimento legate alla pandemia coronavirusAcquisizioni aggiuntive per oltre 1.000 miliardi di euro sono state decise da marzo solo per il 2020 tramite un'estensione del QE - minacciato da questo ricorso - ma anche grazie ai 750 miliardi di euro del nuovo programma di emergenza contro la pandemia (PPA  Purchasing power parity -  parità del potere d’acquisto, ndr).

La Bundesbank, la banca centrale nazionale tedesca, dovrà interrompere l'acquisto di obbligazioni dagli Stati della zona euro entro tre mesi, al più tardi nell'ambito del programma di sostegno della Banca Centrale Europea, se quest'ultima non proverà che tali acquisti sono giustificati, secondo la decisione della Corte Costituzionale tedesca. giudici del tribunale di Karlsruhe hanno affermato che la loro sentenza non si applicava al piano di sicurezza lanciato a marzo come parte della risposta di emergenza alla crisi legata alla pandemia di coronavirus.

Una battaglia legale condotta dall'estrema destra tedesca. Tra i promotori un ex capo dei conservatori bavaresi, Peter Gauweiler della CSU (Christlich-Soziale Union in Bayern- unione cristiano-sociale in Baviera – ndr), Patrick Adenauer, nipote dell'ex cancelliere l'economista Bernd Lücke, ex fondatore del partito AFD (Alternative fur Deutschland) di estrema destra, che ha detto "Sono molto contento del fatto che la Corte Costituzionale abbia dato sostanzialmente ragione ai nostri ricorsi".

Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni dopo la sentenza della Corte tedesca, ha espresso in un tweet “La Bce è un'istituzione indipendente. La sua indipendenza è alla base della politica monetaria europea”. 

Luigi Palumbo



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