Draghi: «Segnali di ripresa nell'Eurozona. Grecia? Successo nelle mani di Tsipras»

sabato 18 aprile, 2015

WASHINGTON, 18 APRILE 2015 - «Le basi della ripresa sono più ampie e più forti rispetto al passato». Così il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, durante la conferenza stampa al Fondo monetario internazionale a Washington.

Tra gli indici positivi, ad esempio, i «consumi domestici in ripresa». A favorire l’inizio di una possibile ripresa, sempre secondo il presidente della Bce, i «prezzi più bassi del greggio e le nostre decisioni di politica monetaria». Inoltre, continua ad illustrare Draghi, «le banche dell'Eurozona sono ora più in salute e maggiormente capaci di trasmettere le decisioni di politica monetaria all'economia reale».

Tuttavia i segnali di un risveglio economico non devono fare abbassare la guardia poiché i pericoli sono sì diminuiti ma, avverte il governatore, «senza progressi sulla sostenibilità di bilancio e sulle riforme strutturali i rischi potrebbero tornare ad aumentare. La politica monetaria può favorire una ripresa ciclica, ma non una ripresa strutturale. Per quest'ultima servono le riforme strutturali».

Parlare di crisi nell'Eurozona rimanda inevitabilmente alla situazione della Grecia. Intervenuto sull'argomento il presidente Mario Draghi ha sottolineato che l'auspicio e la volontà della Bce sia la risoluzione positiva con il governo di Atene. «Tutti - ha affermato il governatore - vogliamo che la Grecia abbia successo, e questo successo è nelle mani del governo greco. La priorità è ripristinare un processo politico e un dialogo che funzionino bene. Quello che serve è un pacchetto di politiche forti che garantisca una forte ripresa, giustizia, e stabilità fiscale e finanziaria».[MORE]

Tuttavia, ha voluto precisare Draghi, se la situazione dovesse volgere al peggio, e dunque con un abbandono da parte della Grecia dalla zona Euro, «ci troveremmo in acque inesplorate».

(Immagine da gadlerner.it)

Giovanni Maria Elia

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