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La tradizione dell’ippica ha origini molto lontane nel tempo e ben radicate non solo in Italia, ma in gran parte dell’Europa. Nell'antica Grecia, nell'antica Roma e nell'Impero bizantino le corse di cavalli erano molto popolari, in particolare le corse di bighe e quadrighe. Le corse di cavalli erano uno sport delle Olimpiadi antiche, in cui era incoronato vincitore non l'auriga, ma il proprietario del cavallo.
A Roma e a Bisanzio le corse si tenevano in appositi impianti monumentali, i più famosi dei quali sono il Circo Massimo e l'Ippodromo di Costantinopoli. In queste due città le scuderie che si affrontavano erano sempre le stesse e si distinguevano per il colore delle vesti e dei finimenti; la plebe cittadina era divisa in vere e proprie "tifoserie" che sostenevano le rispettive scuderie. A Roma questo tipo di corse si celebrò per l'ultima volta nel 549, mentre a Bisanzio esse furono disputate fino alla conquista veneziana del 1204.
Nel Medioevo si tenevano corse di cavalli nelle città o lungo le strade (palii alla lunga), oppure intorno alle piazze (palio alla tonda o al giro), fra cavalli montati a pelo. Ne sono un tipico esempio in Italia i palii e le corse dei Barberi, il più antico dei quali potrebbe essere il Palio di Asti, che risale al XII secolo, mentre il più famoso è il Palio di Siena, che nell'attuale forma risale al 1633 (il palio alla lunga di Siena risale a prima del 1239). L'ippica moderna si è sviluppata in Inghilterra (e, in particolare, a Newmarket) nel corso dei secoli XVII e XVIII, quando sono state elaborate le regole dei diversi tipi di gara (galoppo, trotto e ostacoli).
Ippica: come è divenuto un fenomeno così popolare nel nostro Paese
Nel panorama sportivo italiano, poche discipline riescono a suscitare l'entusiasmo e l'attenzione del pubblico come l'ippica. Da nord a sud, dai campi alle città, l'equitazione sportiva è diventata un fenomeno di massa che affascina e coinvolge milioni di persone. Durante il Rinascimento e il Barocco, l'ippica divenne un'attività riservata alla nobiltà, ma l'ippica non è rimasta confinata alle corti nobiliari. Nel corso dei secoli, è diventata sempre più accessibile al popolo, trasformandosi da uno spettacolo riservato all'élite in un fenomeno popolare. Le gare equestri hanno iniziato a svolgersi in arene pubbliche, coinvolgendo una vasta gamma di partecipanti e spettatori. Con il tempo, l'equitazione è diventata parte integrante della cultura popolare italiana, celebrata in feste locali, sagre e fiere.
Scommesse ippica, le preferenze degli italiani
Come già detto, l’ippica ha tradizioni antiche così come il gioco. Quindi con la crescente popolarità dell’ippica nel corso del tempo sono arrivate anche le scommesse sull'ippica. In Italia, la consuetudine vuole che le scommesse sulle corse dei cavalli vengano fatte negli ippodromi o nelle agenzie predisposte, tuttavia negli ultimi anni abbiamo assistito a un notevole cambiamento nelle abitudini di scommessa degli italiani. Con l'avvento della tecnologia e della connettività internet, i siti web dove piazzare scommesse sulle competizioni equestri stanno aumentando a dismisura e gli italiani stanno apprezzando tantissimo questa nuova opportunità che permette loro di giocare comodamente da casa senza recarsi fisicamente nei punti predisposti.
Questo trend è evidente, con un aumento significativo del volume di scommesse online rispetto alle scommesse tradizionali. La crescita di questo comparto, dovuta anche alle scommesse online, ha fatto sì che il Ministero dell’Agricoltura lo prendesse sotto la sua ala, mentre la gestione delle scommesse è passata al Ministero dell’Economia e Finanze da qualche anno, proprio per garantire allo Stato le entrate erariali previste e ai consumatori la sicurezza del circuito legale su cui fare le proprie puntate.