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Roma, 17 luglio 2011- E’ questa la nuova tendenza che arriva da New York , il pianificatore di divorzi. Il Wall Street Journal parla di un vero e proprio boom: «In un´èra in cui molta gente ha bisogno del trainer personale per andare in palestra e del terapista solo per scendere dal letto era naturale che si aggiungesse anche questa professione». Stando all’ identikit tracciato dal quotidiano americano, Il 70% dei divorce planner americani sono commercialisti; gli altri avvocati con una specializzazione contabile.[MORE]
Le loro tariffe oscillano tra i 100 e i 200 dollari all´ora e il tempo impiegato per risolvere un contenzioso non supera le 12-15 ore. Ad affidarsi a queste nuove figure professionali c’è soprattutto la borghesia medio alta.
Questa tendenza ha cominciato a prendere piede pure in Italia. Secondo i dati Istat, se nel 1995 per ogni 1.000 matrimoni si sono registrati 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2009 si arriva a 297 separazioni e 181 divorzi. L'età media alla separazione è di 47 anni per i mariti e 43 anni per le mogli. Tendenzialmente, la tipologia di procedimento scelta dai coniugi è prevalentemente consensuale (nel 2009 si sono concluse consensualmente l'85,6% delle separazioni e il 72,1% dei divorzi), ma quel poco più del 15% affronta una la separazione a tinte forti.
Secondo le testimonianze di alcune agenzie italiane, che hanno messo a disposizione un pianificatore di divorzi, i servizi da loro offerti vanno dalla cura dell'immagine, alla rimozione di tatuaggi dal ricordo amaro. Le divorziate subiscono un vero e proprio restyle e vengono preparate ad un nuovo "debutto in società". Ad affermarlo la 'Eventi matrimoni ligure'.
Questa triste tendenza , ormai segno del terzo millennio, sta dando vita ad una serie di attività che viaggiano in parallelo: agenzie investigative, matrimoniali, immobiliari, di viaggi, babysitting o petsitting, studi legali, consulenti per i problemi di coppia, psicologi, consulenti di trucco e parrucchieri. Tutto ciò concentrato nel 'Salone del Divorzio’ organizzato l’anno scorso a Milano.
In Italia, le persone che si stanno avvicinando a questa nuova figura professionale sono, soprattutto, avvocati e mediatori familiari. Tuttavia, in crescita, anche i neolaureati in facoltà umanistiche ed economico-commerciali.
Parafrasando Albert Einstein, dalle difficoltà di coloro che pongono fine ad un matrimonio, nascono possibili opportunità occupazionali per altri.
Rosy Merola