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CORLEONE, 17 MARZO 2012 - Il Consiglio dei ministri ha condiviso la proposta del Presidente del Consiglio Mario Monti di celebrare funerali di Stato per il sindacalista Placido Rizzotto. I resti ossei ritrovati nel 2009 in una fenditura profonda cinquanta metri di Rocca Busambra nel corleonese, sono compatibili al 76% con quelli di Carmelo Rizzotto, padre di Placido , morto nel 1969 e riesumato dal cimitero della città appositamente per le indagini. Una percentuale che ha dato la certezza agli inquirenti che quelle recuperate dai vigili del fuoco fossero le ossa del sindacalista della camera del lavoro di Corleone sequestrato e ucciso dalla mafia il 10 marzo 1948.[MORE]
Placido Rizzotto, nipote omonimo, appresa la notizia non ha nascosto la soddisfazione <<Davvero? Hanno accolto la richiesta dei funerali di Stato per mio zio? Mi sta dando una notizia bellissima. Grazie. Sono veramente felice. Sono contentissimo, avevo formalizzato appena ieri la richiesta dei funerali di Stato e già oggi il Consiglio dei ministri ha accolto questa richiesta. Era impensabile. Mi sorprende questa celerità. Questo mi fa capire che Placido Rizzotto è diventato negli anni, un vero e proprio simbolo per tutta l’Italia, non solo per noi familiari o per il sindacato. Questa è la cosa più bella di tutti>> e ancora <<Lo dirò subito ai miei fratelli di Libera. Voglio ringraziare di cuore il Governo e tutti coloro si sono prodigati per ottenere questo risultato. Ringrazia anche la Polizia scientifica e il Commissariato di Corleone perché solo grazie alla loro insistenza, al loro lavoro e alla loro professionalità si è riusciti a recuperare prima e poi a identificare i poveri resti di mio zio>>.
Antonio Iannazzo sindaco di Corleone afferma <<Si è chiusa una vicenda che andava avanti da troppi anni. Un vero e proprio mistero italiano che lo Stato ha risolto. È l’ulteriore affermazione delle istituzioni sulla mafia>>.
MA CHI ERA PACIDO RIZZOTTO?
Placido Rizzotto era un sindacalista. Tornato dalla guerra partigiana nella Carnia, aveva organizzato i contadini e i braccianti ed era diventato segretario della Camera del lavoro. Aveva promosso anche la cooperativa agricola ''Bernardino Verro'' per ottenere l'assegnazione delle terre incolte.
Entrò subito in contrasto con i gabelloti e con la cosca mafiosa guidata dal medico Michele Navarra, poi ucciso nel 1958 dagli uomini di Luciano Liggio.
La sfida alla mafia lo condusse alla morte. Il 10 marzo 1948 venne sequestrato e poi ucciso sotto gli occhi di un pastorello di 12 anni, Giuseppe Letizia, che fece i nomi di Luciano Liggio e del suo amico Pasquale Criscione prima di essere ricoverato in ospedale in preda a un delirio febbrile.
Questa, almeno, era la diagnosi dei medici. Subito dopo il ragazzo morì per una ''tossicosi'' provocata dai farmaci. E' rimasto il sospetto che fosse stato avvelenato nell'ospedale di cui era primario il dottor Navarra.
Ogni giorno ad aspettare una notizia, un segno, una risposta che non arrivava mai. Conoscere chi l'ha ucciso e non riuscire a trovare il suo corpo. Questo è quello che ha provato la famiglia Rizzotto che ha mantenuto vivo nel cuore e nella mente il ricordo del sindacalista corleonese per ben sessantaquattro anni. E poi in questi giorni l'identificazione del corpo e la certezza che a breve, ci sarà finalmente una tomba su cui portare un fiore ed alleviare dopo tanto tempo la distanza che li separa.
(foto da: www.ilsecoloxix.it )
Elisa Mirabile