Dichiarazioni della Meloni, Pdl indignato
Politica Lazio

Dichiarazioni della Meloni, Pdl indignato

domenica 10 febbraio, 2013

ROMA, 10 FEBBRAIO 2013 – Dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni, ospite del “Sorpasso” di SkyTg24, in cui ammette di essersi «vergognata» per la sua militanza nel Pdl, scatta la polemica.[MORE]
L’accusa che l’ex Ministro della Gioventù muove è rivolta «ai compagni di viaggio, a quello che il partito faceva, all’incapacità di capire che la crisi della politica è dovuta ad una deriva oligarchica delle forze politiche» e continua «Non c'è bisogno di fare nomi li conosciamo tutti quanti. Mi sono vergognata di un partito che permetteva ad uno come Fiorito di autosospendersi anziché cacciarlo a calci immediatamente. Mi sono vergognata di un certo imbarazzo con il quale ci si è approcciati di fronte ad alcune vicende di fronte alle quali bisognava banalmente chiedere ai diretti interessati spiegazioni e reagire di conseguenza».

Immediate le polemiche. Guido Crosetto, fondatore assieme alla Meloni del nuovo partito Fratelli d’Italia, prende le distanze, parlando per metafore «La Meloni sbaglia a tirare sassi nell'aia del Pdl, anche perché l'unico risultato è che per mezz'ora starnazzano oche, muggiscono vacche, abbaiano cani fedeli e si nascondono i conigli».

Le ex compagne di partito, indignate, usano altri toni. A partire da Daniela Santanchè «Sono stupita della vergogna che dice di aver provato Giorgia Meloni a scoppio ritardato per quando stava nel Pdl. Come mai non si vergognava quando è stata nominata ministro del governo Berlusconi? E non si vergognava quando faceva fuoco e fiamme pur di ottenere la presenza di Berlusconi nei dibattiti? E se non si vergognava allora, oggi di che cosa si vergogna?».

Anche Lara Comi si pronuncia smorzando i toni «Invito la collega Giorgia a non lasciarsi turbare dalla campagna elettorale. Spesso i toni diventano aspri ma non bisogna mai che accada che la propaganda soverchi la politica o che la realtà soccomba alla fantasia o peggio ancora alla calunnia. Non è possibile che la Meloni provasse vergogna per il Pdl. Non c'era motivo. Anche perché altrimenti, per la coerenza che dice di volere portare avanti, non avrebbe potuto essere ministro del governo Berlusconi; non avrebbe potuto rimanere presidente dei giovani del Pdl, cioè in un ruolo apicale del partito».

Critico anche Maurizio Bianconi, parlamentare del Pdl «Non mi pare che sia il miglior modo di dimostrare una volontà di separazione pacifica, dichiarare a posteriori di vergognarsi di aver appartenuto a un partito di cui ad oggi si è alleati, dal quale si trae e si è tratta linfa vitale per la propria esistenza, e nel quale ancora orgogliosamente militano amici di tante battaglie di colei che si vergogna».

(fonte: Corriere della Sera)

(foto: Ansa)

Rossana Palazzo
 


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