Donna morta a Catania dopo aborto, gli ispettori: "Nessuna obiezione di coscienza"
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CATANIA, 24 OTTOBRE - Gli ispettori del ministero della Sanità, nella loro relazione al ministro Lorenzin sul caso della 34enne morta all'ospedale Cannizzaro di Catania il 16 ottobre scorso dopo l'aborto di due gemelli, affermano che nell’assistenza alla giovane donna «non si evidenziano elementi correlabili all'obiezione di coscienza». [MORE]
Secondo la relazione, firmata dal coordinatore Francesco Enrichens e consegnata questo pomeriggio al ministro della Salute, si è trattato di «un aborto iniziato spontaneamente, inarrestabile, trattato in emergenza».
Nel rapporto si ricostruisce il ricovero della paziente, dal 29 settembre scorso, per «minaccia d'aborto in gravida gemellare», e si rileva che «la paziente era in trattamento adeguato per le condizioni di rischio dal momento del ricovero e non è stato evidenziato alcun dato anomalo». Si rivela inoltre che «i parenti sono stati sempre informati e sostenuti dall'intera equipe degli ostetrici e degli anestesisti».
La crisi, si legge ancora nel documento, scatta a mezzogiorno circa del 15 ottobre, con «picco febbrile a 39 gradi, con somministrazione di antipiretici e ripresa immediata di terapia con antibiotici». Dagli esami ematici – scrivono gli ispettori in merito alle cause della morte - è emersa «una situazione compatibile con un quadro settico e una coagulopatia da consumo, con progressiva anemizzazione e progressivo calo dei valori pressori». Per questo, proseguono gli ispettori, sono stati allertati gli anestesisti, al fine di «un approccio coerente con le condizioni della donna, che vengono comunicate ai parenti presenti con tempestività».
«Alle 23.20, in sala parto, la paziente espelle il primo feto morto. Alle 24 inizia l'infusione con ossitocina, in coerenza con la necessità clinica di indurre l'espulsione del secondo feto, che avviene all'1.40 del 16 ottobre», prosegue la ricostruzione. Nell'assistenza è «coinvolto un secondo anestesista e sono somministrati farmaci appropriati». «Alle 13.45 - concludono gli ispettori - nonostante il massimo livello assistenziale ed un transitorio miglioramento delle condizioni generali si registra il decesso della donna».
[foto: quotidiano.net]
Antonella Sica