Donchisci@tte, la rivoluzione quantica di Benvenuti e Fresi al Teatro Politeama di Catanzaro
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Catanzaro, 18 Novembre - "Noi siamo una società di Don Chisciotte, forse non ci lasciamo influenzare dalle gesta di cavalieri erranti, ma sicuramente siamo influenzati dalle nostre convinzioni sociali. In un modo o nell'altro agiamo sotto l'influenza dei credi, spesso discutibili, che distorcono del tutto il nostro rapporto con la realtà che ci circonda, ad esempio, immaginando il nostro acerrimo nemico in un povero Cristo emigrante come minaccia alla nostra patria in una lontana nazione dove non hanno neanche di che nutrirsi, pura follia. Cari amici noi non siamo in grado di leggere la realtà così com'è, ma la percepiamo solo attraverso un tacito accordo comune dettato sempre più spesso da malefici incantatori che ci spingono a combattere contro futili mulini a vento. Concludo esortandovi a prendere seriamente in considerazione il Don Chisciotte che c'è in voi, guardatevi intorno e cercate di capire la vera natura di ciò che vi circonda ma, soprattutto, leggetevi il libro e fatevi una vostra idea". Il senso di questa originale opera, liberamente ispirata al Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes, è chiaro sin da subito, sin dal primo messaggio che un moderno Donchisci@tte in veste youtuber, lo straordinario Alessandro Benvenuti, posta sul web.
Rintanato in un garage nel sottosuolo di un condominio, lotta per mantenere intatto il suo spirito critico, per riuscire a coltivare la forza dell'idea. Unica finestra sull'esterno il monitor del suo computer, proiettato con un bellissimo effetto scenico sulla intera parete di fronte alla platea. I suoi nemici sono le menti malefiche dei potenti che inducono in errore i tanti uomini che ormai non amano più. I suoi pensieri galoppano verso un inevitabile delirio, concepisce la teoria del 'Don Chisciotte e la relatività del reale', fonda, quindi, l'Ordine dei Cavalieri Quantici.
Una guerra che non può combattere da solo, per riuscire a realizzare questa rivoluzione quantica ha bisogno almeno di uno scudiero. Arruola, così, un moderno Sancho Panza, il bravissimo Stefano Fresi, pagandolo con il sale della conoscenza e offrendogli come premio finale la condivisione del loro successo, la libertà di pensiero e di azione. Il loro rapporto è in realtà una novità rispetto al classico, il moderno Don Chisciotte è un ex ragioniere mentre il nuovo Sancho è contemporaneamente figlio e disorientato adepto. Giurano fedeltà all'ordine promettendo di avere coraggio, di agire e di amare costantemente.
La prima battaglia da intraprendere è quella contro il 'buco' che abbiamo tutti nel cuore, ecco, quindi, un secondo videomessaggio:«Amici cari, cercate l'amore dappertutto, lasciatevi andare, innamoratevi di chiunque, di una cassiera, di una barista dagli occhi verdi, di un clandestino, un metallaro,una bidella, un interinale, un contadino, un calzolaio e siate i difensori dei loro diritti, lottate contro le ingiustizie che subiscono e la vostra vita avrà finalmente un senso. Innamoratevi, amatevi e difendete il vostro amore».
Così come Dulcinea diede la forza di combattere al cavaliere errante di Cervantes, grazie a questo messaggio anche donchisci@tte trova l'amore e nuova forza, seppure intrappolato in una webcam.
La battaglia più importante, però, è quella culturale contro noi stessi, produciamo mezzi che un domani ci uccideranno. Bisogna, quindi, fare qualcosa di molto coraggioso, cercare di essere se stessi, non come ci vogliono gli altri. "Le nostre scelte hanno un impatto enorme su chi ci circonda, ad ogni azione corrisponde una reazione".
E' lo sfiduciato Sancho, che tenta di riportare alla normalità il suo cavaliere, a farci fare una delle riflessioni più profonde, "non ci godiamo più niente". Ed è la lucida follia di donchisci@tte che ci spiega che "non ci godiamo più niente perché non ascoltiamo i poeti che lodano la vita, i tramonti, ciò che ci circonda, ma senza poesia diventa finzione, non esistiamo".
Sancho è ancora scettico, vuole capire con chiarezza chi sono questi nemici e il suo cavaliere chiarisce:«i nemici sono loro, noi dobbiamo scegliere se essere loro, negando la libertà di esistere agli altri, oppure essere noi, scegliendo per il bene e per la giustizia».
I due sembrano essere soltanto due sgangherati con una spiritualità naif ma il popolo del web, invece, si mobilita in loro favore a dimostrazione che l'Amore è ancora il vento che soffia e muove. Hanno capito che essi non sono altro che il cervello e la pancia del nostro paese.
Una scrittura originale di Nunzio Capone che scaglia la simbologia di questo mito contro la contemporaneità, un corpo a corpo disperante e comico contro un mondo sempre più virtuale, la stessa Dulcinea moderna può sparire per un banale blackout.
Una regia, quella di Davide Iodice, che è riuscita a coinvolgere grazie ad una interpretazione del testo tale da riuscire a lanciare una sfida all'appiattimento emotivo e culturale di questi tempi. Perfetta la gestione del lavoro degli attori e l'allestimento scenico, dotato anche di diversi effetti speciali.
"Se avessimo un pizzico del coraggio e del senso di giustizia del Don Chisciotte, forse, le nostre folli vite troverebbero finalmente un senso".
Ancora un grande spettacolo molto apprezzato dal pubblico, quello di ieri sera, al Teatro Politeama di Catanzaro che dimostra la grande qualità del cartellone allestito dal Sovrintendente Gianvito Casadonte. Grande qualità premiata fino ad oggi con oltre seicento abbonati ed il numero è destinato ancora ad aumentare.
La città continua a sognare.
Saverio Fontana
Foto di Antonio Raffaele