Don Francesco racconta la Grazia di Sant’Antonio: un viaggio di fede sull’altura di Nicastro (Video)


Lamezia Terme (CZ) – In cima a Nicastro, tra il silenzio delle colline e la voce antica delle pietre, sorge l’Abbazia di Sant’Antonio di Padova. Un luogo di pace, fede e storia dove ogni giorno si rinnovano preghiere, speranze e miracoli. Ad accoglierci è Don Francesco Cristofaro, voce ispirata e appassionata che ci guida alla scoperta di questo angolo sacro nel cuore della Calabria.
Un luogo di culto ricco di arte e devozione
L’Abbazia, con il convento annesso dei Frati Minori Cappuccini, è un punto di riferimento per i fedeli della città e non solo. La chiesa di Sant’Antonio, con le sue due navate, ospita l’altare maggiore, dominato dal suggestivo dipinto della Madonna degli Angeli, e l’altare dedicato al santo di Padova, impreziosito da una statua maestosa che ogni 13 giugno viene portata in processione per celebrare la sua festa.
Tra i tesori custoditi all’interno, spicca un dipinto del 1664 raffigurante Sant’Antonio da Padova, testimone del profondo legame tra arte e fede che abita queste mura. Ogni giorno, l’abbazia accoglie decine di pellegrini, attratti dalla devozione e dal bisogno di una grazia, una risposta, una speranza.
Sant’Antonio: il santo dei miracoli e della predicazione
Nel racconto di Don Francesco emerge la figura di Sant’Antonio come simbolo di umiltà e coraggio. «Nel mondo moderno – spiega il sacerdote – si è grandi per ciò che si possiede. Ma con Gesù è diverso: è grande chi si fa piccolo». Sant’Antonio desiderava ardentemente il martirio dopo aver visto i corpi di frati uccisi in missione, ma il progetto di Dio per lui era un altro: annunciare il Vangelo.
Durante il capitolo generale dell’Ordine francescano, Antonio incontra San Francesco d’Assisi. Più di 2000 giovani vi parteciparono, dormendo a terra, su semplici stuoie. È lì che nasce la sua missione. Alla sua morte, i miracoli si moltiplicano. E ancora oggi, la sua lingua rimasta intatta è simbolo vivente del potere della parola evangelica.
Un invito alla fede viva e coraggiosa
Don Francesco invita i fedeli a rivolgersi a Sant’Antonio non solo per chiedere grazie, ma per imparare da lui: «Chiediamo oggi il dono di essere cristiani coraggiosi, capaci di annunciare il Vangelo con gesti concreti di carità, compassione e amore reale».
Il suo saluto si chiude con una benedizione semplice ma intensa, seguita dalla preghiera del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria, che risuonano come eco tra le navate della chiesa.
Conclusione: Sant’Antonio, una luce nel cammino dei fedeli
La visita all’Abbazia di Sant’Antonio a Lamezia Terme è molto più di un momento spirituale: è un’immersione nella fede viva, nella storia e nell’identità profonda di una comunità. Le parole di Don Francesco sono una guida e un richiamo per chi cerca un senso, una direzione, una grazia.
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