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Vangelo della Domenica
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.[MORE]
Breve riflessione spirituale
Cinquanta giorni dopo Pasqua la Chiesa celebra la solennità di Pentecoste, ovvero la discesa dello Spirito Santo su gli Apostoli e la Vergine Maria nel cenacolo, così come viene ricordato e pregato nel Santo Rosario.
Cosa fa lo Spirito Santo? Vivifica, rinnova, dona forza e coraggio nella missione di annuncio e ricordo del Vangelo.
Senza lo Spirito del Signore la Parola di Dio è una lettera morta, roba da archeologi. La Liturgia diviene una sterile cerimonia. La preghiera si fa pensiero della terra. La Chiesa si trasforma in una istituzione priva di significato. Il ministero ordinato manca di quella grazia efficace operatrice di conversione e di salvezza. Il cristiano è una maschera senz’anima. Anche Cristo senza lo Spirito che lo vivifica nei cuori diviene un reperto da museo. Tutte le nostre chiese prive di Lui divengono sarcofagi di una redenzione inutile.
Un prete senza lo Spirito Santo è solo un funzionario del sacro e “uno” che firma certificati di battesimo o di altro. Un cristiano senza lo Spirito Santo è un “ripetitore” di riti sterili. Lo Spirito Santo ha un compito assai importante: disegnare in noi quotidianamente l’immagine viva e vera di Gesù. Un cristiano con Gesù nel cuore e con lo Spirito Santo può cambiare il mondo ed è questo che vi auguro.
L’Apostolo Giovanni ci offre le coordinate di verità perché noi possiamo leggere, interpretare, comprendere quanto l’Evangelista Luca ci narra negli Atti degli Apostoli. I discepoli sono nel cenacolo. È la sera della Pasqua. Gesù entra a porte chiuse, dona loro la sua pace. Poi alita su di loro e dice: “Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi. Chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”.
L’Evangelista Giovanni vuole dire ad ogni discepolo di Gesù e all’intera Chiesa che da questo istante sono gli Apostoli del Signore che devono creare l’umanità nuova, anzi devono creare la nuova umanità, alitando su di essa lo Spirito Santo, così come Gesù lo ha alitato su di essi. Ma cosa ha fatto Gesù la sera della Pasqua? Ha preso il suo Spirito e lo ha alitato sui discepoli, allo stesso modo che il Padre celeste aveva alitato il suo soffio vitale sulla creta appena plasmata. Il Padre ha dato l’alito di vita. Cristo Gesù ha dato lo Spirito Santo.
Come il discepolo di Gesù renderà testimonianza al suo Maestro e Signore? Prima di tutto attestando e rivelando al mondo intero che lui è stato creato nuovo da Gesù attraverso il suo Santo Spirito. Poiché Lui è pieno di Spirito Santo, Lui prende lo Spirito che è su di Lui e lo soffia, lo alita su quanti accolgono la parola di Gesù, si pentono, si lasciano fare nuove creature attraverso le acque del Battesimo. Tutto il processo della creazione della nuova umanità inizia nel momento in cui il discepolo di Gesù manifesta e rivela di essere nuova creatura.
Ecco la duplice via della testimonianza a Cristo Gesù, operata congiuntamente dal discepolo e dallo Spirito. Lo Spirito alitato da Gesù crea il discepolo nuova creatura e lo fa vivere da nuova creatura. Il discepolo di Gesù, vivendo e obbedendo come Cristo Signore, sempre per opera dello Spirito Santo, fa sì che lo Spirito ricevuto da Cristo divenga in Lui una sorgente traboccante che dal suo cuore si riversa in molti altri cuori. La Chiesa è questa perenne effusione dello Spirito Santo, che sgorga dal costato di tutti i suoi figli, squarciato di amore per il Signore. Se il discepolo di Gesù non celebra ogni giorno la sua Pasqua in Cristo non può neanche celebrare la Pentecoste. Il mondo rimane immerso nelle tenebre.