Domani nella cattedrale di catanzaro il saluto all'arcivescovo Ciliberti
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CATANZARO, 02 APRILE - La comunità diocesana di Catanzaro-Squillace, assieme al suo pastore, Mons. Vincenzo Bertolone, piange la dipartita alla Casa del Padre dell’Arcivescovo emerito Mons. Antonio Ciliberti. Si è spento venerdì mattina, nel policlinico Gemelli di Roma, dopo un intervento chirurgico al cuore.
Le esequie, presiedute dall’Arcivescovo metropolita Mons. Vincenzo Bertolone, Presidente della Cec, saranno celebrate domani, lunedì 3 aprile, alle ore 17.30, nella Cattedrale di Catanzaro.
Mons. Ciliberti, Pastore del sud, era nato a San Lorenzo del Vallo, nella diocesi di Rossano - Cariati, il 31 gennaio 1935.
Aveva studiato nei seminari di Rossano, Caltanissetta e Napoli, conseguendo la Licenza in Sacra Teologia nella Facoltà Teologica "San Luigi" di Napoli e la laurea in Filosofia nell'università statale di Palermo.
Ordinato presbitero il 12 luglio 1959, aveva ricoperto numerosi incarichi nella sua diocesi d'origine come educatore e professore nel seminario diocesano, parroco e segretario particolare dell'Arcivescovo mons. Rizzo. Dal 1967 al 1989 fu parroco della popolosa parrocchia “Sant'Antonio” in Corigliano.
Il 7 dicembre 1988 Giovanni Paolo II lo designava Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, fino a quando, il 6 maggio 1993 lo promuoveva alla sede arcivescovile di Matera-Irsina. Il 31 gennaio 2003, veniva designato Arcivescovo della sede Metropolitana di Catanzaro-Squillace, tornando come pastore nuovamente in Calabria il 5 aprile del 2003.
Vice Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, nelle CEI aveva ricoperto i ruoli di membro nelle commissioni episcopali per il laicato, l'educazione cattolica, la cultura, la scuola e l'università.
Tanti i pronunciamenti e gli scritti magisteri rivolti alle diocesi di Locri-Gerace, Matera-Irsina e Catanzaro-Squillace, in cui ha fatto sempre emergere un progetto organico di evangelizzazione che il popolo di Dio, nelle sue componenti, ha accolto e portato avanti. Una missione segnata da argomentazioni, interrogativi, esortazioni e input protesi a leggere e rileggere il contesto storico, culturale e sociale del territorio. Elementi che, alla luce anche del pensiero dei Pontefici, ha riproposto alla sua gente mirando: all'accoglienza cordiale del diverso, al sincero ascolto dell'altro e alla fattiva collaborazione nel servizio.[MORE]
Negli ultimi anni aveva compiuto la visita canonica in tutte le parrocchie, dialogando con gli organismi di partecipazione, le istituzioni, i fedeli laici, di ogni età, e gli ammalati. Era entrato nel cuore della gente, cogliendone le gioie, le ansie, le sofferenze e fornendo risposte di speranza. «Dovrò essere – disse Mons. Ciliberti alle comunità parrocchiali - come Gesù Buon Pastore. Perciò, vorrò conoscervi personalmente, chiamarvi per, nome, amarvi come Lui vi ama. Dovrò farvi sentire la sua voce ed esperimentare la gioia della sua carità». Una volontà comunionale che ha cercato di individuare le nuove vie per generare sempre di più dei cristiani autentici, testimoni operosi nella vita familiare e sociale a servizio della comunità ecclesiale.
Al clero, che amava tanto, dichiarava: «Mi sento incompleto senza di voi sacerdoti e mi sento da voi completato e continuato. E ciò è per me motivo di conforto, di speranza e di fiducia».
Per il suo impegno negli ambiti culturale, morale, civile ed etico gli era stata conferita nel 2012 la Laurea "Honoris Causa" in Scienze Sociali dalla Libera Università "Ruggero II" della Florida, negli Stati Uniti d'America.
Grande il suo legame con la diocesi più volte dichiarato, anche quando pronunciò nella cattedrale di Catanzaro il saluto di commiato: «Ed ora – queste le parole di mons. Ciliberti – vi do l’ultimo saluto perché devo andare. Da domani sarò a Roma, dove starò più vicino al Vicario di Cristo. Vado, ma parte di me resterà con voi: è il cuore che vi ha tanto amato e che da tutti voi è stato abbondantemente contraccambiato. Grazie e arrivederci, nella speranza che, dopo il pellegrinaggio terreno, anche il mio corpo riposerà in pace tra voi».
Infatti, rispettando la sua volontà, sarà sepolto nella Cattedrale di Catanzaro, nella cripta dei vescovi, nella città in cui aveva ricevuto l’onorificenza di cittadino illustre con il simbolo delle chiavi.