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ROMA, 6 MAGGIO 204 - Nel pomeriggio il decreto Poletti sul lavoro arriverà a Palazzo Madama; dal momento che sono state apportate al testo le modifiche non si esclude oggi che possa venir chiesta la fiducia.
Il decreto Poletti arriva al Senato dopo che la Commissione Lavoro del Senato ha approvato tutte e otto le proposte di modifica che erano state presentate la scorsa settimana dal sottosegretario Luigi Bobba, a seguito dell’accordo tra Pd, Ncd e Sc.
Il testo che oggi dovrà essere votato prevede l’abolizione dell’obbligo di stabilizzazione per le aziende che sforano il tetto del 20% per i contratti a tempo determinato, per queste aziende è sempre prevista una sanzione, ma in denaro, che può andare dal 20 al 50% della retribuzione del lavoratore. Questa è una mediazione che si è raggiunta la scorsa settimana, e che ha già superato la prima prova del voto. Questa sanzione non riguarderà i contratti stipulati tra enti di ricerca e lavoratori che svolgono “in via esclusiva” l’attività stessa di ricerca scientifica e tecnologica ma anche di coordinamento e direzione.
Inoltre, per gli enti di ricerca “scientifica”, il governo ha deciso di concedere deroghe sull’obbligo di rispetto del tetto dei 36 mesi. La misura è stata molto apprezzata dal relatore e senatore di Scelta Civica Pietro Ichino: “Finalmente ci adeguiamo agli standard internazionali”, dice. Soddisfatto anche il presidente dei senatori Nuovo Centrodestra Maurizio Sacconi che sottolinea come così qualsiasi ente giuridico potrà avvalersi di questa possibilità. Tutte le aziende sono incluse purché facciano ricerca, e quindi si creerà occupazione.[MORE]
È’ anche passato l’emendamento sull’apprendistato. Le imprese con 50 dipendenti dovranno stabilizzare il 20% dei loro apprendisti ed inoltre è stato anche stabilito che nelle regioni dove è richiesto un lavoro stagionale sarà possibile fare l’apprendistato a tempo determinato, a patto che le regioni siano dotate di un percorso duale di formazione-lavoro. Si conferma anche un emendamento proposto dal M5S che prevede una particolare attenzione agli studenti degli istituti professionali, al fine di consentire un miglior accesso nel mondo del lavoro.
Infine anche l’emendamento sul periodo transitorio per l’applicazione delle norme sui contratti a tempo determinato è stato approvato. Il datore di lavoro, da quando entrerà in vigore il decreto, avrà tempo fino al 31 dicembre 2014 di rientrare, qualora ne fosse fuori, entro il limite di contratti di lavoro a tempo determinato stabiliti. In caso contrario il datore di lavoro non potrà più stipulare nuovi contratti a tempo fino a quando non sarà rientrato sotto il tetto.
Le perplessità sul testo però non sono comunque finite. Forza Italia non si arrende. “Abbiamo presentato in aula 35 emendamenti – ha detto la senatrice Anna Bonfrisco – chiediamo la cancellazione del tetto del 20% di utilizzo dei contratti a termine, la detassazione per i nuovi assunti e che si valorizzi davvero la ricerca e l’innovazione tecnologica che svolgono le imprese”.
Nel pomeriggio si saprà se il governo metterà la fiducia al decreto.
Michela Franzone