Disturbi alimentari: le offese nel bambino incrementano l'obesità
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LECCE, 3 MAGGIO 2014 - E' ormai un dato di fatto che l'interiorizzazione del dolore, gli attacchi ricevuti all'anima, alla propria autostima, possono essere alcuni dei fattori che generano i disturbi del comportamento alimentare.
Secondo i ricercatori della University of California, a Los Angeles, attaccare una bambina, offenderla definendola "cicciona" o "troppo grassa" aumenta il rischio che in età adulta diventi obesa. Un'indagine condotta su 2.000 bambine ha riportato che oltre il 90% "vittime" di offese, sentendosi racchiuse e marchiate con le parole "sei troppo grassa" hanno riscontrato un disturbo alimentare, che ha come "sfogo", come "rifugio" il cibo, divenendo obese. La minaccia molte volte non è sotto il nostro letto, ma sotto il nostro tetto. E' dimostrato infatti che oltre il 60% dei minori che hanno subito offese, durante l'adolescenza e oltre, si lascia inondare dal cibo per sopprimere un disagio interiore vissuto in casa, dove madri, padri o fratelli hanno scavato - anche involontariamente ed inconsapevolmente - una ferita al centro dell'anima con piccoli ma spiacevoli giudizi del tipo "cicciottella", "come sei grassa" e via dicendo.
"Il giudizio pesa molto sui bambini perché lo interpretano non solo come una mancanza di stima nei loro confronti ma, in particolare se l’offesa parte dai genitori, anche come una mancanza di affetto. Questo accentua i disturbi alimentari. Meglio parlare con loro rassicurandoli e trovando insieme i modi migliori per mangiare in modo sano, muoversi e crescere in salute”. Queste le parole in merito di Andrea Vania, dipartimento di pediatria e neuropsichiatria infantile alla Sapienza università di Roma ed esperto di nutrizione della Società italiana di pediatria SIP.
Disagi che non muoiono schiacciati dall'attimo fuggente, ma restano indelebili nella mente del bambino ed in quello che sarà da adulto. L'autostima infondo è simile alle corde di un'arpa, bisogna accarezzarle, poggiare delicatamente le dita per riuscire ad ottenere un'incantevole melodia. Sull'anima di un bambino, come in quella di un adulto, bisogna camminare in punta di piedi proprio al fine di evitare questi disagi.
(immagine da benessere.guidone.it)
Rossella Assanti [MORE]