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Direzione del Pd, Renzi: «Lunedì cdm vara riforma del Senato. Sul Jobs Act no ultimatum»

Giovanni Maria Elia
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Direzione del Pd, Renzi: «Lunedì cdm vara riforma del Senato. Sul Jobs Act no ultimatum»
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ROMA, 28 MARZO 2014 - Direzione del Pd al via questo pomeriggio con all’ordine del giorno la bozza per la riforma al Senato e la riforma del titolo V della Costituzione. Su questi punti il presidente del Consiglio, nonché segretario del Pd, Matteo Renzi, annuncia svolte importanti quanto imminenti, ovvero l’approvazione da parte del cdm del ddl costituzionale nella giornata di lunedì.

Il premier Renzi ha poi spiegato che la riforma riguardante la legge elettorale verrà definitivamente approvata dopo il via libera della riforma costituzionale: «L’Italicum sarà approvato al Senato dopo il via libera alla riforma del bicameralismo. Il testo è modificato rispetto all’origine con modifiche positive ma in alcuni casi non sufficienti. È importante il punto che per noi fare una legge con altri è un valore e per modificarla bisogna fare uno sforzo insieme». Sui tempi per portare a compimento le riforme il presidente del Consiglio sembra avere le idee chiare: «Noi al primo luglio dobbiamo arrivare avendo fatto le riforme».

E sull’importanza di rispettare tali tempi spiega: «la necessità di fare riforme in tempi certi non nasce da una mia schizofrenia personale ma dalla consapevolezza che il rispetto dei tempi è elemento di credibilità con i cittadini e con le istituzioni internazionali». In tal senso, Matteo Renzi sottolinea il lavoro che il governo sta portando avanti con il ddl Delrio, che abolisce i consigli elettivi provinciali, specificando però come il vero «obiettivo è l’abolizione del sistema delle Province attraverso la riforma del Titolo V. Questa è una potente dimostrazione di responsabilità da parte della politica».

Altro tema caldo è il “decreto lavoro” per il quale in questi ultimi giorni una parte del partito di via del Nazareno ha sollevato qualche titubanza: «Leggo discussioni e ultimatum sul lavoro – ha affermato Renzi – che capisco poco. Non è una parte a piacere, il pacchetto sta insieme. I contratti a termine e l’apprendistato sono due punti intoccabili della nostra proposta. Non sono due temi a piacere».[MORE]

Le battute finali del suo intervento Matteo Renzi le riserva per il partito, annunciando che l’approvazione delle liste Pd per le elezioni europee si terranno in una direzione speciale, il 7 o l’8 aprile. Tuttavia in veste di segretario, Renzi ha evidenziato l’importanza di un confronto aperto all’interno del Pd al fine di porre chiarezza tra gli organi dirigenziali: «è stata proposta una riflessione sul sistema partito, una riflessione sui contenuti e sul modello. È opportuno e per me positivo – ha continuato Renzi – a condizione che si faccia in uno spirito franco, dopo le elezioni europee e senza che questo sia una rivincita del congresso. C’è una questione di tenuta e la gestione degli organi di partito non può vedere una mancanza di attenzione. Per questo – ha concluso – farò all’assemblea Pd la proposta di due vicesegretari: Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini».

(Immagine da corriere.it)

Giovanni Maria Elia

 


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Scritto da Giovanni Maria Elia

Giornalista di InfoOggi

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