Catanzaro dimissioni del sindaco: Cimino, questo scorcio di legislatura va salvato per la città
Politica Calabria

Catanzaro dimissioni del sindaco: Cimino, questo scorcio di legislatura va salvato per la città

venerdì 25 giugno, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

 

Testo integrale della dichiarazione rilasciata dal capogruppo di Nuova Alleanza per Catanzaro Franco Cimino

“La prossima consultazione elettorale sarà difficilissima, oserei dire drammatica, per almeno due ordini di motivi. Il primo riguarda la riduzione del numero dei componenti del Consiglio comunale, che passa da 40 a 33. Ciò significa che già sette degli uscenti, tornerebbero a casa, anche se i candidati fossero soltanto quei 40. Il secondo, è dato dal sovraffollamento che si realizzerà sulla nave dei transfughi verso gli ipotetici nuovi vincitori. Come da storia antica e dai si dice di queste settimane, questi imbarcheranno chiunque.[MORE] L’unico loro interesse è vincere, conquistare il potere. Con chi e per fare cosa è fatto assai insignificante. Il che significa che essere in tanti a volte non conviene perché i primi, i forti, i vincitori predestinati, annunziatori della propria gloria, di certo non potranno allargare il numero del consiglio e non potranno moltiplicare i pani e i pesci come fece Gesù. Con l’aria che tira sull’obbligo per la cancellazione di molti enti e sulla riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione e dei relativi compensi, i miracoli non sono tanto facili neppure per chi crede di averne fatti già tanti in politica. E’ evidente che nella corsa a salire su quella nave si viene misurati, non certo con il timer dell’ordine di prenotazione o di arrivo ma, per la quantità di voti personali recuperati sul terreno del potere spicciolo, sulle facili promesse a chi ha bisogno della casa o del lavoro, ovvero di un buon call center per i figli laureati. E’ del tutto ovvia, per tanto, la pretesa di restare in carica fino al giorno del voto. Se questa è la preoccupazione prevalente di quanti si batteranno il petto per far recedere il sindaco dalle sue dimissioni ripetendo a memoria promesse di fedeltà, tante volte disattese, Rosario farebbe bene a tenerne conto per evitare che i dieci mesi restanti si traducano in quel mercatino settimanale in cui l’attività amministrativa si disperderebbe in mille rivoli di iniziative clientelari e ricattatorie. E nella frantumazione del potere legittimo in cento piccoli poteri personali. Questo scorcio di legislatura va salvato per la città e non per l’interesse di qualche consigliere. Va portato a termine per portare a termine progetti e idee che sono fondamentali per le sorti del capoluogo. Questo scorcio di legislatura va impegnato per evitare che talune emergenze diventino insuperabili e, che il vuoto di potere politico vada a legittimare quel vuoto della politica che, ogni giorno, nella nostra regione, nella nostra città, si allarga sotto i colpi di quel trasformismo e di quel trasversalismo di cui questa stessa legislatura è stata gravemente inficiata. Va utilizzato politicamente per favorire una seria riflessione su Catanzaro sui pericoli che essa corre quale vittima di una politica asservita da tempo a ristretti gruppi di potere, anche egoistici e apolitici, visibili e non; e sulla possibilità che le sue migliori forze si uniscano per cambiare il corso degli eventi e alcuni tratti negativi della sua storia recente. Dinnanzi a Rosario Olivo si apre, per tanto, una responsabilità più pesante ancora di quella propria di sindaco. Qui egli potrà dimostrare tutte le sue apprezzate migliori qualità, sapendo confermare forza, sensibilità e amore per Catanzaro. Potrà farlo se vorrà finalmente chiudere con la passata negativa esperienza, con partiti rotti e maggioranze insincere. Potrà farlo se vorrà trovare negli uomini di buona volontà, maggioritariamente presenti nell’Assise cittadina, quella forza necessaria per completare idee e progetti e avviare una politica di risanamento e sviluppo per il capoluogo. Mediti ancora, in queste ore, e si riposi se gli è possibile, non ascolti nessuno e non legga lettere e documenti. Ma torni presto in aula e ad essa, nella sua interezza, si rivolga, per chiedere quel sostegno e quel senso di responsabilità politica, affinché il Capoluogo possa badare a se stesso mentre i cittadini tutti possano vedere in faccia chi li rispetta e chi no. Chi li serve e chi li deruba della loro fiducia. E chi dall’esterno vuole ancora strumentalizzare le gravi difficoltà in atto”.

 

 


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