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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO NOTA.
ROMA, 20 AGOSTO 2013 - “Sono convinta che la strada da intraprendere nell’interesse di tutti i cittadini che direttamente o indirettamente sono parte in causa, sia quella di un referendum abrogativo che interessi talune norme della legge Saverino”.
“Alla giusta necessità di disciplinare l’accesso alle cariche pubbliche elettive abbiamo risposto con una legislazione figlia dell’emotività, che più che tener conto delle libertà dei cittadini e dei principi del diritto, ha mirato a soddisfare il ventre molle di piccole piazze urlanti con norme che non esito a definire spot, utili per la facile propaganda, del tutto inadatte a rispondere alle esigenze del Paese”.
“Con la Severino, in vista delle sentenze che interessavano Berlusconi, si data vita ad una legge “contra personam” che però è anche “contra legem” in quanto in pieno conflitto con la Convenzione europea di cui, l’Italia, con le ultime modifiche costituzionali, non può non tener conto. Un aspetto, questo, che unitamente ad altri di non secondaria rilevanza, pone un fondato dubbio di legittimità costituzionalità”.
“Un Parlamento non esautorato, di fatto, delle sue funzioni e balcanizzato da frange giustizialiste non lascerebbe la materia in balia di disquisizioni ed interpretazioni giuridiche ma si sarebbe avvalso già da tempo della sua prerogativa legislativa per abrogare storture, abnormità e violazioni costituzionali”.
Così, Stefania Craxi, Presidente dei “Riformisti Italiani”. [MORE]