Dibattito sulla famiglia al Circolo di Riunione di Lamezia Terme a chiusura del Sinodo
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
LAMEZIA TERME (CZ) 28 OTTOBRE 2015 - «La famiglia, un tempo ritenuta il nucleo della società, oggi da alcuni viene considerata un’istituzione superata e da più parti contestata e respinta con il rischio che la società si distrugga ». A sostenerlo è stato il presidente del Circolo di Riunione Felice Iannazzo ad inizio di introduzione dell’incontro “È ancora tempo di famiglia?”, da lui organizzato in collaborazione con il Movimento di Spiritualità “ Vivere in”, diretto da Maria Rita Di Cello, a chiusura del Sinodo. [MORE]
Nel corso dei secoli la famiglia ha subito profondi cambiamenti che ne hanno alterato il senso originario tanto che negli ultimi tempi si è perfino tentato di delegittimarla e ritenerla inutile per la società. «Oggi in Italia le famiglie non tradizionali rappresentano il 20% del totale e, in un futuro non lontano, un quarto dei bambini nascerà fuori del matrimonio, il 20% delle persone non si sposerà e altrettante persone sceglieranno di non fare figli» ha affermato la professoressa Rachele Via subito dopo l’intervento del professore Tommaso Cozzitorto che ha affrontato il tema proposto in ambito letterario a partire dal ‘700 fino ai nostri giorni. «La famiglia – ha continuato Rachele Via - non è appannaggio della Chiesa e i Padri costituenti ne ebbero la certezza».
Infatti essi inserirono la famiglia non solo nel Codice civile ma anche nell’ articolo 29 della Costituzione definendola «società naturale fondata sul matrimonio», dopo averne compreso il ruolo fondamentale ricoperto nel Paese, dilaniato da una guerra disastrosa che si era lasciata dietro vedove ed orfani e condizioni economiche tragiche.
Il matrimonio, che implica un legame serio davanti alla società e alla legge, con diritti e doveri, oggi è evitato dai giovani non si sa se per l'insicurezza economica o piuttosto per cambiamento del valore che si attribuisce ad esso o per paura, ma certamente ogni ostacolo si vince con la legge dell’amore che fa vedere la famiglia come luogo di stabilità, equilibrio, affidabilità. «Nella nostra società, fragile e insicura, - ha sostenuto il dottore Antonino Leo - fa da contraltare la ricerca spasmodica di riconoscimento legale, di matrimonio a tutti i costi a prescindere dalle condizioni previste dalla Costituzione».
Così, in Parlamento si è arrivati a discutere di matrimoni tra persone dello stesso sesso e di “stepchild adoption”, cioè di adozione di eventuali figli del partner da parte del convivente con la motivazione che bisogna mettere al centro il bene del bambino che è quello di essere amato. «La famiglia, però, - ha precisato il dottor Leo - non può essere messa sullo stesso piano di qualunque unione civile in quanto essa è portatrice di un capitale sociale ed essenziale ad evitare la disumanizzazione della vita sociale stessa a differenza di altri tipi di aggregazioni.
Foto: Cozzitorto - Iannazzo - Via – Leo
Lina Latelli Nucifero