Di Matteo vuole la Dna, ma assicura: «Continuerei ad indagare sulla Trattativa»
Cronaca Sicilia

Di Matteo vuole la Dna, ma assicura: «Continuerei ad indagare sulla Trattativa»

giovedì 6 marzo, 2014

PALERMO, 6 MARZO 2014 - Nino Di Matteo, il PM di Palermo che indaga sulla Trattativa Stato-Mafia, ha presentato domanda per il trasferimento presso la Direzione Nazionale Antimafia. Questa notizia arriva in conconomitanza con la richiesta di trasferire il processo sulla Trattativa lontano da Palermo, firmata da tre degli imputati per il processo sula Trattativa, ovvero: gli ex ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno.

I tre imputati hanno richiesto il trasferimento del processo ad altra procura, come prevede l'articolo 45 del codice di procedura penale in merito al "legittimo sospetto".

Per gli imputati infatti la situazione processuale a Palermo rappresenta ormai un "rischio per l'incolumità pubblica", sia per lo stesso Di Matteo, in seguito alla condanna di morte emessa dal carcere da Totò Riina ai danni del PMi, sia per la città di Palermo in se, tenendo conto del fatto che il processo è aperto al pubblico. 

Se la cassazione dovesse accogliere questa istanza, il processo potrebbe essere spostato a Caltassinetta.

Come già ribadito, oggi si apprende anche la notizia che Nino Di Matteo, il magistrato che conduce da anni l'inchiesta sulla trattativa, ha presentato domanda di trasferimento alla Direzione Nazionale Antimafia ed una sua eventuale nomina, sarebbe un ennesima grave perdita per il pool che conduce una delle indagini più delicate.

Infatti, quella di Di Matteo, nel caso in cui al PM venisse accolta la domanda di trasferimento, sarebbe l'ultima di una lunga serie di fuoriuscite. Si pensi all'ex PM Antonio Ingroia che ha lasciato la toga per convertirsi alla politica, a Lia Savia, che passò alla procura di Caltanissetta come procuratore aggiunto ed a Paolo Guido anche lui in lista per il tre posti liberi alla Dna.

«Da parte mia non c'è alcuna intenzione di lasciare il lavoro cominciato. La mia -  ha spiegato però Di Matteo - è solo una domanda e nel caso in cui fosse accolta, il procuratore nazionale antimafia, come più volte è avvenuto in passato, potrebbe anche applicarmi a Palermo per continuare le indagini e i processi di cui mi occupo da anni».[MORE]

Sergio Sulmicelli

foto da Repubblica.it


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