Di Maio alla Stampa Estera: "no al governo di tutti, questa è la legislatura del cambiamento".
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ROMA - 13 MARZO "Non contempliamo alcuna ipotesi di governo di tutti o istituzionale: gli italiani hanno votato un candidato premier", così Luigi di Maio parla alla Stampa Estera nella prima intervista post-voto. Per niente spaventato di un possibile ritorno alle urne, continua, “sempre più gente si convince che M5s sia l'unica possibilità per uscire dal baratro dei partiti: per questo credo che siamo destinati a crescere".
Quello del leader pentastellato è un discorso che chiarisce la posizione del partito nelle prospettive di governo future che, forte del 32% dei consensi, esclude “una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare”. L’appello, dunque, è al senso di responsabilità a cui sono chiamate tutte le forze politiche. L’ammonizione di Di Maio si rivolge ancora al vecchio modo di fare politica, che anche in queste ore vede i partiti tradizionali impegnati in questioni interne piuttosto che proiettare l’attenzione verso l’interesse dell’Italia: “a queste elezioni abbiamo assistito non solo alla rovina della sinistra ma di tutti i partiti tradizionali. Perchè ci sono temi da affrontare ormai da 30 anni, temi che sono nel nostro programma che non è di destra o di sinistra ma è di buon senso".[MORE]
Oltre a discorsi ormai vecchi di una settimana sul significato del “voto postideologico”, durante la Conferenza Stampa Luigi Di Maio risponde anche a questioni più tecniche. I riflettori sono puntati sul nodo del programma del M5S e, dopo i recenti fatti di persone in fila per richiedere il reddito di cittadinanza, Di Maio chiarisce: “con il sostegno al reddito non si danno soldi alle persone per non fare nulla ma si avviano politiche attive del lavoro per reinserire chi perde il lavoro".
Inoltre, vengono toccati anche temi di politica estera, sui quali viene subito precisato che “la linea non tende a isolare l’Italia”. Gli obiettivi, infatti, sono quelli di mantenere e fortificare le solide relazioni internazionali tra il paese e i suoi alleati Nato e Ue, “con l’ambizione di cambiare alcune cose che non funzionano”, conclude.
Piuttosto moderata, dunque, la linea seguita dal leader 5 Stelle nelle sue argomentazioni che fa luce sulla sua posizione affermando: “non mi ispiro a nessun leader del passato. Io mi ispiro molto al gioco di squadra, non credo all'uomo solo al comando, il nostro è un lavoro di squadra", coordinato e improntato a cambiare i dogmi della legislatura, l’obiettivo è quello del cambiamento e “se vogliamo parlare di cambiamento – incalza il leader - prima di tutto vengono temi come la lotta alla disoccupazione, alla povertà”.
Non tardano ad arrivare le reazioni dagli altri fronti. Il Segretario reggente Maurizio Martina tuona: “le parole di Di Maio sono arroganti e per niente utili all’Italia, altro che responsabilità. Dovrebbe accorgersi che il tempo della propaganda è finito”.
Rachele Fratini
Fonte immagine: ItaliaOggi.it