Ddl Intercettazioni, la maggioranza al lavoro sul testo per evitare la fiducia
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ROMA, 08 OTTOBRE 2011- Al fine di poter evitare il ricorso alla fiducia sul ddl intercettazioni, le cui votazioni riprenderanno mercoledì prossimo, la maggioranza sta lavorando sulle possibili modifiche al testo. Lo scopo è quello di poter arrivare ad un documento che possa ottenere, se non l'appoggio, almeno la non ostilità dell'opposizione ed in particolare del Terzo polo. In questo modo si cerca di prevenire incidenti, che potrebbero pericolosamente riflettersi sulla tenuta del governo. [MORE]
Come ha specificato il relatore del Pdl Enrico Costa, "Stiamo ragionando sulla possibilità di avvicinare il momento dell'udienza filtro a quello in cui viene emessa l'ordinanza di custodia cautelare che fa riferimento ad intercettazioni, fermo restando che l'udienza filtro deve restare il momento di selezione delle intercettazioni e della loro pubblicazione. Ritengo di proporre una modifica della norma sulla carcerazione dei giornalisti per la pubblicazione di intercettazioni".
Costa ha concluso auspicandosi che si possa arrivare ad un testo che, "a fronte delle regole, stabilisca sanzioni ma che siano adeguate e non eccessivamente punitive. Questa legge può essere approvata senza il voto di fiducia".
Nello specifico, due sono i punti su cui si starebbe lavorando in queste ore per alleggerire sia i divieti di pubblicazione, sia le relative sanzioni. In particolare, al vaglio della maggioranza c'è la possibilità di alleggerire il divieto di pubblicazione e le conseguenti sanzioni per le intercettazioni considerate irrilevanti nel corso dell'udienza filtro.
A difendere l'udienza filtro anche la Lega, che lo considera come spartiacque per la definizione del materiale rilevante e per l'inizio della possibilità di pubblicazione. Spiega Molteni della Lega, "L'udienza filtro è stata voluta dall'opposizione, condivisa dall'Anm e dal Csm e anticipa il momento della pubblicazione rispetto a quanto prevedeva il ddl Mastella. Rappresenta il giusto equilibrio tra i valori costituzionali in discussione. I presupposti per le intercettazioni non vengono toccati, non mutano i reati intercettabili e, come detto, il ddl Mastella approvato con il centrosinistra fissava il termine finale per il divieto di pubblicazione ben oltre quello previsto attualmente".
Nel caso in cui si dovesse arrivare alla votazione segreta, assicura Molteni, "Abbiamo sempre dimostrato presenza e serietà e sarà così anche stavolta. E poi, quando il testo fu votato in prima lettura alla Camera, nei voti segreti la maggioranza ottenne anche più voti rispetto a quelli di cui disponeva sulla carta. Certo, si sta parlando del 2009, quando il centrodestra non era attraversato dalle attuali fibrillazioni, il Pdl non aveva subito la scissione di Fli e i numeri della maggioranza non erano appesi ad un filo".
A rigettare in toto il testo è l'Associazione Nazionale Magistrati che, attraverso il segretario Giuseppe Cascini, ribadisce," Il testo mi pare un lavoro da buttar via, una riscrittura complicata e complicante della legislazione attuale, con tante inutili punzecchiatire all'autorità giudiziaria. La stragrande maggioranza degli interventi legislativi del governo quasi mai si è occupata dei problemi della magistratura".
Rosy Merola