Ddl Anticorruzione, tensioni in Senato, voto finale mercoledì.Barani propone sanzione: fucilazione
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ROMA, 25 MARZO 2015- Mercoledì prossimo, in serata, si terrà la votazione inerente il voto conclusivo sul ddl anti corruzione.[MORE]
A deciderlo, la Conferenza dei Capigruppo del Senato che ha stabilito, nella discussione generale iniziata questa mattina, lo slittamento del decreto Madia sulla Pubblica Amministrazione e la continuazione della trattazione del ddl tra domani e martedì 31, mentre il termine finale del lungo iter è stato individuato per il primo di aprile.
TENSIONI E "ANTICIPATI PESCI"
Forse per ricordare l'atmosfera "ludica" del notorio primo dell'entrante mese, il senatore Nicola Morra (Movimento 5 stelle), con manifesto sarcasmo ha occluso le proprie nari con una molletta gigante per poi scattarne foto e, conseguentemente, indirizzarla ai social network. Ragione del gesto le parole del Papa, dette a Scampia nei giorni scorsi in merito alla "corruzione che puzza", parole divulgate ulteriormente a Palazzo Madama mediante il microfono del senatore. Ma a suscitare non poco clamore sono gli emendamenti proposti dal senatore Lucio Barani, Grandi Autonomie e Libertà (Gal), il citato senatore, componente della commissione Giustizia, avrebbe due "innovative idee" riguardanti le sanzioni che dovrebbero, secondo lui, essere inflitte ai soggetti corrotti, in primo luogo la "fucilazione" da svolgersi pubblicamente, nelle piazze centrali delle città sedi dei tribunali competenti. Un procedimento in perfetto stile medievale, dove ricordare l'inutilità dell'esemplarità delle pene violente, tramandate dalla dottrina letteraria-giuridica dal Beccaria in poi" parrebbe superfluo", specie in virtù del secondo comma dell'emendamento in questione. Un comma "mitigatore" che espone l'obbligo, per chi "spara" di "non provocare la morte del reo". L'ulteriore emendamento proposto da Barani individua invece "l'obbligo delle pubbliche scuse" e "l'esposizione in piazza al pubblico ludibrio" per almeno 18 ore " a prescindere dalle condizioni atmosferiche".
LE DICHIARAZIONI DI PIETRO GRASSO
Il presidente Pietro Grasso, senza entrare nel merito degli emendamenti ha preferito evidenziare, nelle proprie affermazioni, l'effettivo inizio della discussione del provvedimento "finalmente in questi giorni siamo riusciti a dare avvio al dibattito parlamentare alla legge sulla corruzione, dopo tanti, troppi rinvii".
LA GIORNATA E IL COMMENTO DI ZANDA
Dopo aver affrontato la trattazione generale, i senatori hanno respinto le "due pregiudiziali di costituzionalità" sostenute da Giacomo Caliendo e Ciro Falanga (Forza Italia) per poi programmare la discussione degli oltre 200 emendamenti presentati in Assemblea. Dal Movimento 5 Stelle sono giunte "minacce" a non posticipare ulteriormente il ddl, e i senatori si sono definiti insoddisfatti in quanto avrebbero preferito continuare a lavorare nel weekend. Luigi Zanda, capogruppo Pd, ha dichiarato "l'approvazione è in dirittura d'arrivo grazie al Pd, è stato decisivo pretendere che il ddl sull'anticorruzione arrivasse nell'aula di Palazzo Madama con la seduta straordinaria di giovedì scorso. Senza quella determinazione, il percorso del provvedimento sarebbe ancora incerto".
LA REAZIONE DI LAURA BIGNAMI E LA RISPOSTA DI BARANI
Laura Barani, ex M5s, attualmente membro del Movimento X, ha commentato tramite ilfattoquotidiano.it "siamo il Paese più corrotto d'Europa, è da due anni che aspettiamo una legge sulla corruzione. Se quella del senatore Barani era una provocazione non riesco a comprendere a cosa sia finalizzata. L'argomento è serio, come del resto lo è il Senato... Mi chiedo quando sarà la volta buona per ridare dignità alle nostre istituzioni". Alle richieste di spiegazioni del citato quotidiano, il senatore Barani, ex craxista, ha risposto che si tratta di una provocazione, e ha chiarito "sono un medico. La giustizia è malata e il mio compito è guarirla" per poi specificare "l'allungamento dei termini di prescrizione è sbagliato". Il ragionamento del Barani verterebbe sulla necessità di processi veloci e dunque sulla sanzionabilità dei magistrati che non dovessero riuscire a rispettare gli attuali termini prescrizionali "altrimenti meglio i tribunali speciali" ha dichiarato.
Fonte foto: fanews.it
Ilary Tiralongo