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Ddl anticorruzione è legge. Renzi: «Cambiamo il Paese, costi quel che costi»

ROMA, 22 MAGGIO 2015«E’ una pagina importante che riavvicina la politica, quando decide, alle aspettative degli italiani». Con queste prime dichiarazioni, il premier Matteo Renzi, non ha voluto nascondere la propria soddisfazione per un altro impegno preso e portato dal termine dal suo esecutivo, ovvero il Ddl Anticorruzione, diventato definitivamente legge nella giornata di ieri con 280 favorevoli, 11 astenuti e 53 contrari. [MORE]

 

«Soltanto pochi mesi fa sarebbe stato impensabile il risultato raggiunto oggi dal Parlamento sulla lotta alla corruzione» ammonisce il premier, che incassa un’altra manovra positiva, apprezzata anche da Sel, che ha espresso la propria soddisfazione con Arturo Scotto e che ha votato a favore, assieme alla maggioranza targata Pd-Area Popolare. 

 

Queste le parole del capogruppo del partito del governatore pugliese Vendola:«E’ stato rispettato l’impegno preso con gli elettori per il ripristino del falso in bilancio». Come a dire, rispettato uno degli impegni presi in quella che era l’allora coalizione Pd-Sel targata Bersani-Vendola in vista delle elezioni politiche del 2013, che decretarono non solo una situazione di sostanziale pareggio e stallo, ma anche la rottura tra il principale partito del Centrosinistra ed il suo alleato principale. Ed è dunque proprio il falso in bilancio il nuovo punto di incontro e convergenza, reato depenalizzato dal Governo Berlusconi (2001-2006) e ridotto da una pena massima di 5 a 2 anni. La reintroduzione del reato pone ora anche pene più concrete e severe, con inoltre la punibilità dei reati di lieve entità da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 3 anni.

 

Gradimento espresso altrettanto, con un filo di ironia, dal Presidente del Senato, Piero Grasso, autore del testo presentato due anni fa. Fu il suo primo atto da senatore prima della elezione alla presidenza. «E’ arrivato Godot», ha dichiarato, citando la celeberrima opera di Samuel Beckett, considerati i due lunghi anni di attesa rispetto alla approvazione di ieri. Sulla stessa linea il Presidente della Camera, Laura Boldrini, nella giornata della svolta nella quale anche il Guardasigilli, Andrea Orlando assicura:« E’ una legge importantissima per il Paese, una legge con strumenti più forti contro corruzione e mafie». Il Ministro della giustizia, con un tweet di ieri pomeriggio, aveva anche espresso un giudizio positivo sulla reintroduzione del falso in bilancio. Sempre dal mondo social, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, mostra la propria vicinanza ed approvazione al Governo, ritenendo e definendo il testo «il migliore possibile». Passano inoltre da 8 a 10 anni le pene per il reato di corruzione circa la pena massima, da 4 a 6 circa la minima.

 

Ma la vittoria vera per il Premier, detto di Sel e di altri esponenti politici, anche interni al partito, solitamente dissidenti riguardo l’operato dell’esecutivo, tra cui Rosy Bindi, sono le parole al miele dell’Anm, che ha voluto parlare di importanti passi avanti. Dichiarazioni importanti dopo il noto braccio di ferro sul tema giustizia degli ultimi mesi. Un nuovo impianto legislativo che sembra soddisfare tutti, quanto meno come base di partenza in vista della lotta ad una delle più note piaghe del Belpaese, ad eccezione delle opposizioni, tra le quali M5S e Forza Italia. Si è astenuta invece la Lega di Matteo Salvini.

 

Cosa cambia. Sul reato di concussione, confermata la pena dai 6 ai 12 anni ma estesa, oltre che al Pubblico Ufficiale, agli incaricati di pubblico servizio.

 

Patteggiamento. Chi mostra ed offre un atteggiamento collaborativo individuando altri responsabili o evidenziando fatti utili ad assicurare i colpevoli alla giustizia, può vedere la propria pena ridotta da un terzo a due terzi.

 

Severità delle pene. Detto dell’aumento relativo al reato di corruzione, per il quale si allungano i termini di prescrizione e della reintroduzione del falso in bilancio, aumentano le pene anche per altre tipologie di reati relativi alla Pubblica Amministrazione, tra i quali il peculato, la corruzione nell’esercizio della funzione e la corruzione in atti giudiziari. Aumento sostanziale delle pene anche per le associazioni mafiose, che ove armata, arriverebbe sino a 26 anni di carcere.

 

Tra le altre modifiche, un maggiore coordinamento tra la figura del Pm e l’Autorità Anticorruzione, la quale avrà notizia di tutte le vicende relative ai reati del Ddl in questione, nell’auspicio e con l’obiettivo di un rafforzamento delle funzioni in materia.

foto da ilcorsivoquotidiano.net

Cosimo Cataleta