Cutro (Kr): protesta degli operai e delle loro famiglie contro Marcegaglia
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CUTRO (KR), 13 SETTEMBRE 2011- Padri a 56 metri di altezza, su una torre della centrale a biomasse Eta di Cutro, di proprietà del gruppo Marcegaglia, le loro mogli i loro figli, bambini di età compresa tra i 4 e i 9 anni, si sono, invece, incatenati al cancello dello stabilimento in segno di protesta.[MORE] Si tratta di ventiquattro operai sui quarantaquattro dipendenti della centrale, tutti in cassa integrazione dal maggio scorso, che denunciano la loro situazione di precarietà lavorativa e i loro timori sul futuro della centrale.
La protesta, hanno annunciato le famiglie, andrà avanti ad oltranza. Due degli operai sulla torre, dove ci registrano oltre 40 gradi di temperatura, hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Uno dei due si è infortunato accidentalmente alla mano, mentre un altro operaio ha accusato un malore a causa del gran caldo. Tuttavia entrambi hanno deciso di continuare la protesta insieme ai compagni.
"Cominciamo ad essere stanchi - ha dichiarato Leonardo Mittica, capo turno alla centrale - ma non siamo così irresponsabili da esporci a rischi senza motivo. Il fatto è che da quattro mesi non si riesce ad avere un contatto con il gruppo Marcegaglia per sbloccare questa situazione di stallo. Questa è una centrale che, con l'indotto, dà lavoro a 400 persone ma nonostante fosse una tra le più produttive del gruppo, tanto che ogni mese ricevevamo fax di complimenti per la produzione, i lavori di adeguamento non sono mai partiti e nessuno ci fa sapere cosa succederà. Se siamo saliti sulla torre è per riuscire ad avere un contatto con i responsabili del gruppo Marcegaglia". "Questa - ha cocluso Mittica- è una terra difficile. Cosa dovremmo fare, andare a rafforzare la 'ndrangheta? Non lo vogliamo fare perche' non è nel nostro dna. Noi vogliamo soltanto fare il nostro lavoro".
Davide Scaglione