Cuffaro resta in carcere. Il tribunale respinge la richiesta per i servizi sociali
Cronaca Sicilia

Cuffaro resta in carcere. Il tribunale respinge la richiesta per i servizi sociali

sabato 21 dicembre, 2013

PALERMO, 21 DICEMBRE 2013 -   Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha respinto l'affidamento ai servizi sociali per l'ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro. La Procura generale di Roma proprio pochi giorni fa aveva dato parere positivo ai servizi sociali, da svolgersi però presso un istituto dei ciechi di Roma e non alla missione "Speranza e carita'" di Palermo come richiesto dai legali di Cuffaro.

Secondo quanto appreso, il respingimento della richiesta avanzata dai legali dell'ex governatore siciliano, che sconta una pena di 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, è dovuto alla totale assenza di collaborazione alle indagini dell'ex politico. Per il tribunale, avendo avuto contatti stretti con esponenti dell'associazione mafiosa, nel suo ruolo di politico, residuerebbero spazi di "svelamento della verità". Cuffaro rimarrà quindi nel carcere di Rebibbia.[MORE]

Silvio Cuffaro, fratello dell'ex Presidente, esprime ''sgomento e indignazione''. ''E' davvero singolare che un detenuto, da tutti definito modello, qual è stato Totò Cuffaro, non venga riconosciuto all'altezza, così come la nostra Costituzione e il Codice Penale prevede, di potere riabilitarsi e concludere la pena in affido all'associazione nazionale ciechi. Che giustizia è questa? Che nazione è l'Italia. La storia giudiziaria di Totò Cuffaro - continua Silvio Cuffaro - è stata costellata di ombre e di strani accadimenti che hanno permesso una condanna in Cassazione profondamente ingiusta. Come può collaborare con la giustizia chi non ha mai avuto nessun contatto con affiliati o sodali dell'associazione mafiosa così come da verbali processuali di Salvatore Aragona, coimputato e ora pentito?''. "E' davvero lunga la serie di fatti - conclude - che mi portano a pensare che in Italia appartenere ad una certa classe politica non consenta di avere giustizia. Nonostante tutto sono certo che mio fratello avrà la forza di andare avanti con la stessa dignità che lo ha sempre contraddistinto e che un giorno la verità trionferà sulle bugie e su una falsa verità processuale".

(foto dal sito www.teleacras.com)

Michela Franzone


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