Csm spaccato sul caso Ingroia. Il pm palermitano si dice sereno
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PALERMO, 21 SETTEMBRE 2012- Si è scritto molto sulla Procura di Palermo ultimamente. E non possono far parlare le ultime dichiarazioni di Antonio Ingroia, star indiscussa della fiction che vede per protagonisti/antagonisti i pm del pool palermitano e Csm. [MORE]
Il caso Ingroia nasce lo scorso anno quando il pm intervenne al congresso dei Comunisti italiani. Venne accusato di essere “partigiano della Costituzione” e si dichiarò inoppotuna la sua partecipazione ad un congresso politico. In questi giorni si è discusso parecchio sul tema, in particolare se fosse necessario inscrivere nel suo fascicolo il plenum con il quale fu richiamato lo scorso febbraio per tale intervento. Per il titolare dell’inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia questo potrebbe essere una macchia non indifferente. Decise la parole del magistrato palermitano: «Rivendico la partecipazione al dibattito politico quando si parla di mafia e di giustizia. È un diritto che tocca a tutti i cittadini e anche ai magistrati. E quando si parla di questo argomento, soprattutto i magistrati hanno non solo il diritto, ma persino il dovere di partecipare a questo tipo di dibattito». Il Csm è spaccato sulla decisione da prendere, mentre invece Ingroia si è dichiarato sereno, convinti di «non aver violato alcuna regola».
Federica Sterza
Foto www.articolo21.org