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ROMA, 9 MARZO - Il Consiglio Superiore della Magistratura questa mattina ha stabilito che Michele Vietti non è incompatibile con la carica di vicepresidente. Della presunta incompatibilità si è occupato il quotidiano La Repubblica in un articolo pubblicato oggi, in cui si sostiene che la Lega avrebbe intenzione di sollevare un’interpellanza urgente per chiedere che Vietti rinunci al suo incarico.[MORE]
Secondo quanto pubblicato sul quotidiano, domani a Palazzo dei Marescialli, sede del Csm, si dovrebbe discutere l’incompatibilità di un altro membro laico, il leghista Matteo Brigandì che non avrebbe dichiarato di essere amministratore di una holding del Carroccio. Il problema dell’incompatibilità sorge quando un membro del Csm è al tempo stesso amministratore o proprietario di una società commerciale.
Michele Vietti, ex presidente vicario del gruppo parlamentare UDC alla Camera, eletto in agosto alla vicepresidenza del Csm, risulta, invece, amministratore di una società semplice, la S. Luigi S.S, a sua volta proprietaria della Santa Croce S.r.l., “che si occupa di rilevanti affari nel campo socio sanitario”. Il Csm, riunitosi questa mattina prima della seduta di plenum, ha stabilito che “non sussistono le condizioni per investire della questione la commissione verifica titoli”.
Lo stesso Vietti, che sulla decisione si è astenuto, ha commentato: “E' una solidarietà che non va solo alla persona ma al ruolo del vicepresidente del Csm, che cerca e continuerà a cercare, nonostante attacchi e insinuazioni, di ricoprire con il massimo impegno l'alta funzione di governo di questo organo di rilevanza costituzionale, presidio dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura”.