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A Crotone c'è bisogno di politiche sociali h24. Doverosa premessa: non ci sono bambini di seria A e di serie B, e la scuola, l’istruzione, la cultura, rappresentano un diritto di tutti.
Anche e soprattutto dei bambini autistici.
È a dir poco vergognoso ridursi ad arrivare ai primi giorni di scuola, e constatare purtroppo che le mamme dei bambini autistici, che vivono già il loro calvario quotidiano, chiedono aiuto perché lasciate sole a battere i pugni in una sala consiliare quasi deserta, (presenti solo alcuni consiglieri comunali) nei confronti di chi avrebbe dovuto essere la "Voce" di tutti.
E invece nei fatti, nella vita reale non c'è.
Ma la vicenda dei diritti negati ai bambini speciali, purtroppo è storia vecchia.
Sono anni infatti che se ne parla, ma la verità è che alla fine della fiera, non interessa proprio a nessuno.
Bambini sistematicamente abbandonati a se stessi, anche nelle scuole, dove avrebbero il sacrosanto diritto all’inclusione sociale, quella vera però.
Ma il personale specializzato è molto carente, e come se non bastasse non è stato convocato. I fondi però ci sono, ma qualcuno al Comune di Crotone, o per inerzia, o perché ancora "preso" dalla vacanze estive, ha dimenticato di completare l’iter burocratico dei codici fiscali di alcuni dirigenti scolastici, e verificare se i soldi necessari a coprire le richieste del personale per i ragazzi autistici sono bastevoli oppure no.
Durante i lavori della IV Commissione Consiliare, l’assessore Rachele Via, dietro sollecitazione del presidente Fabrizio Meo, ha dichiarato di prendere l’impegno per velocizzare tutto l'iter procedurale, e l’amministrazione comunale tutta si è impegnata a convocare il Provveditorato degli studi e tutti i dirigenti scolastici.
L’associazione Disegno Sociale si è fatta inoltre portavoce della solitudine di un'estensione di mamme, così come l'associazione Libere Donne che da anni segue da vicino questa difficile e delicata problematica, decidendo anche di affiancare il Movimento della mamme dei bambini autistici.
In molti però, e per concludere, non sanno che la vera battaglia, quella più importante da affrontare e vincere, non è qui, ma alla Regione, dove sinora nessuno si è mosso per rappresentare il mondo dell'autismo crotonese.
Forse perché figli di un Dio minore, o forse perché non sono figli loro?
Ci auguriamo vivamente allora che questa amministrazione comunale guardi a questo problema da varie angolature, perché questi bambini hanno assoluto bisogno di integrazione, anche sportiva e soprattutto sociale, perché queste mamme vanno supportate ed affiancate.
Non possono continuare a combattere da sole contro i mulini a vento.
Molte di esse inoltre sono donne che hanno bisogno di andare a lavorare e di lasciare il loro bambino in un ambiente sicuro: la scuola.
Oggi però, vuoi per negligenza, vuoi per scarsa professionalità, vuoi per totale mancanza di organizzazione e sinergia fra istituzione e mondo dell'associazionismo, è ancora tutto maledettamente fermo.