Crisi: "Situazione grave per le imprese di abbigliamento e calzature" in Umbria
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PERUGIA, 29 MARZO 2013 - E’ a tinte fosche la situazione del settore abbigliamento e calzature emersa all’assemblea nazionale dei delegati del settore ingrosso e dettaglio moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi in rappresentanza delle 35mila imprese aderenti a Federazione Moda Italia-Confcommercio.
A rappresentare le imprese umbre il presidente provinciale e membro di Giunta nazionale Carlo Petrini, che si è fatto interprete del profondo malessere della categoria, testimoniato in modo inequivocabile dai numeri. La drammatica caduta dei consumi nel settore dell’abbigliamento rilevata da Federazione Moda Italia e confermata anche dall’Osservatorio acquisti di Cartasì, registra infatti un calo nel 2012 dell’8% per tutti i canali di vendita, raggiungendo addirittura un -13% nella distribuzione tradizionale. E purtroppo gli indicatori sembrano confermarsi anche per il 2013 fortemente negativi.
Il clima di fiducia – registrato a marzo da Astra Ricerche – è assolutamente basso, con un “sentiment” negativo per il 58% degli intervistati. Il reddito disponibile reale è tornato ai livelli di 27 anni fa. Dunque, “il mercato interno è sempre più in agonia e le imprese sono allo stremo”, infatti nel 2012 in Italia hanno chiuso 12.461 negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa ed articoli sportivi.
Petrini, ha sollecitato le forze politiche a trovare una via per la formazione urgente di un nuovo governo che avrà l’inderogabile impegno di ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie.
(Fonte: corrieredellumbria) [MORE]