Crisi Grecia,Tsipras: non accetteremo negoziati fuori da ogni logica
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Crisi Grecia,Tsipras: non accetteremo negoziati fuori da ogni logica

sabato 11 febbraio, 2017

ATENE, 11 FEBBRAIO - "Siamo pronti a discutere di qualsiasi cosa nel quadro del programma di salvataggio sia considerabile come ragionevole, ma non accetteremo negoziati su aspetti fuori da ogni logica". Questo è quanto ha affermato il premier greco Tsipras invitando, con queste parole, il Fondo Monetario Internazionale ed il ministro delle Finanze tedesco Schaueble di terminare la loro politica ritenuta ostile durante i negoziati tra la Grecia e i suoi creditori.[MORE]

Durante una riunione del suo partito, Tsipras ha dichiarato di essere fiducioso nel conseguimento di un accordo. Nei giorni scorsi, il Fondo Monetario Internazionale aveva manifestato forti preoccupazioni riguardo alla crescita economica della Grecia che non è veloce come si sperava, stimando il debito greco insostenibile. La Germania ha espresso la propria opposizione a qualsiasi ipotesi di riduzione del debito. Il primo ministro greco si è rivolto alla cancelliera tedesca chiedendole “ di scoraggiare il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble a continuare la sua aggressione contro la Grecia e gli articoli di stampa che sostengono che i greci vivano oltre le loro possibilità. Il programma di salvataggio finanziario per la Grecia potrà essere completato positivamente, ma Atene non accetterà le richieste illogiche dei creditori”.

Intanto si spera in una posizione comune tra governi dell'eurozona ed il Fmi, poiché da mesi si cerca e si discute per creare un’intesa collettiva sul tema dell'alleggerimento del debito. La crisi greca iniziò nel 2009 quando il presidente George Papandreou, dichiarò che i precedenti governi avevano falsificato i dati di bilancio dei conti pubblici per permettere l’entrata nell'euro, denunciando così il rischio di bancarotta del Paese. Questo portò ad un crollo della fiducia dei mercati finanziari. Nell'ottobre 2011 i leader dell'Eurozona decisero di offrire un prestito di salvataggio per la Grecia, condizionato non solo dall'attuazione di regole basate sull’austerità ma anche dalla decisione di tutti i creditori privati per una riorganizzazione del debito greco, riducendo il peso del debito previsto da un 198% del PIL nel 2012 a solo 120,5% del PIL entro il 2020. Il caso greco è considerato, dall'Unione Europea, una questione molto importante vista la possibilità che tale situazione possa ripercuotersi sui mercati finanziari della zona euro.

(immagine da: Ilfattoquotidiano.it)

Caterina Apicella


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