Crescono gli Npl e le famiglie indebitate rischiano il tracollo
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BOLOGNA, 12 MAGGIO - Nonostante le notizie dell’UE siano “positive” riguardo il debito dell’Italia, i fatti dicono dell’altro. Quello che suscita grandissima preoccupazione, ora, è la condizione delle famiglie, sempre più indebitate.[MORE]
Infatti è in aumento il numero di richieste sia di prestiti erogati in convenzione con l’inpdap (vedi http://www.calcoloratamutuo.org/guida/prestiti-inpdap ), che di prestiti personali con finanziarie o banche. Sono proprio questi ultimi a destare le maggiori preoccupazioni.
Aumentano gli Npl di oltre il doppio in 7 anni
Prima di parlare degli aumenti, va detto che gli Npl, acronimo che sta per non performing loans, non sono altro che i crediti deteriorati, ovvero quei prestiti che le banche hanno concesso ai propri clienti e che non sono stati ancora restituiti o sono stati restituiti solo in minima parte. A preoccupare notevolmente è l’aumento drammatico di questi Npl che sono passati dai 145,7 miliardi del 2010° ai 324,3 miliardi del 2016, quindi registrando più di un raddoppiamento nel giro di 7 anni.
Quali conseguenze? Bene, nell’immediato comporta certamente problemi alle banche: abbiamo visto quali difficoltà hanno dovuto superare alcuni istituti di credito, come il Monte Paschi di Siena, le banche venete o Banca Etruria. Tali difficoltà hanno così monopolizzato l’attenzione di tutto il Paese, a partire dai cittadini fino ai politici, ma quello di cui non si è parlato è delle conseguenze che tutto questo avrà a lungo e medio termine sulle singole famiglie italiane.
26 miliardi di bollette non pagate
Secondo le cifre riportate dal Sole24Ore proprio in questi giorni, ci sono ben 35,6 milioni di pratiche non pagate a carico delle famiglie italiane, per un ammontare di circa 26 miliardi di euro di bollette, rate di mutuo, crediti al consumo insoluti, circa due pratiche a famiglia di media. Significa che, a prescindere dall’importo di ogni singola pratica in media gli insoluti crescono. Curioso notare però che se il numero delle pratiche sembra stia iniziando a calare, il monte dei debiti è invece dato in aumento: nel giro di un anno si segnala un aumento del +18% per un totale di 2 mila euro circa di importo medio.
Le conseguenze per le famiglie indebitate con insoluti
La situazione non è per niente rosea: il Pil stenta a riprendersi, l’occupazione è attestata in aumento, ma ci sarebbe da dire parecchio sul numero sempre maggiore di partite iva, il mercato dell’edilizia in agonia, non c’è da stare sereni. Un dato su tutti: le aste giudiziarie negli ultimi 5 anni (in special modo in Lombardia) sono praticamente raddoppiate, il che significa che sempre più famiglie si ritrovano senza un tetto sulla testa. Si dovrà assolutamente correre ai ripari dato che il presidente dell’Unirec stima un ulteriore aumento degli importi dall’8% al 10%.