Covid. Vaccini: sindaci distretto Ionio nord, perplessi per piano
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COSENZA, 11 APR - I sindaci dei comuni ricadenti nel distretto sanitario "Ionio Nord" bocciano l'atto aziendale dell'Asp di Cosenza ed esprimono forti perplessità sul piano vaccinale. I primi cittadini, riunitisi a Trebisacce, "hanno convenuto - si legge in una nota - che il piano vaccinale così come predisposto dal Commissario Longo, in accordo con le Asp, sta generando una forte confusione e soprattutto alimentando insoddisfazione da parte dei soggetti fragili, che non solo hanno difficoltà nel trovare sulla piattaforma un centro dove potersi vaccinare, ma che addirittura vengono 'sbattuti' in cittadine molto distanti con chiare difficoltà logistiche e fisiche per raggiungerle".
I sindaci hanno ribadito a Longo e al commissario dell'Asp di Cosenza La Regina, alcune richieste, già inoltrate nei giorni scorsi da una folta delegazione di sindaci e cioè "che i soggetti fragili possano essere vaccinati nei comuni attrezzati, oppure nei centri vaccinali con strutture sanitarie idonee del proprio distretto per fronteggiare eventuali pericoli, senza costringerli a lunghi e faticosi viaggi, utilizzando la grande sinergia sorta proprio nelle settimane scorse tra comuni, Asp e medici di base, confermando il buon ed efficace risultato raggiunto, che si dia corso immediato al potenziamento del piano vaccinale per i cittadini ultrasettantenni, sempre alla stregua di quanto fatto per gli over ottanta, che vengano garantite al più presto le forniture necessarie di vaccini evitando la decorrenza dei tempi di somministrazione tra la prima e seconda dose".
Per quanto concerne invece l'atto aziendale sanitario, i sindaci hanno espresso "forti perplessità e contrarietà, non solo perché non sono state coinvolte le autonomie locali, ma anche perché di fatto l'accorpamento, anche se in via sperimentale, dei distretti sanitari Ionio Nord e Sud è insoddisfacente e mortifica i territori. Né sono emerse valide giustificazioni. Peraltro - hanno sottolineato i primi cittadini - l'esperienza già in atto dimostra che l'accentramento gestionale e dei poteri facilita solo le corporazioni in danno dei cittadini e delle periferie.
Tale accorpamento è ingiusto e illegittimo, non solo per la vastità del territorio, ma perché di fatto, anche alla luce dei risultati raggiunti nei mesi scorsi, sarà difficile una gestione coerente ed uniforme proprio per la particolarità dei territori, degli abitanti e delle strutture sanitarie presenti, per i quali necessita una forte e qualificata presenza dirigenziale e di controllo, nonché una capacità di programmazione, tenuto conto proprio delle particolari esigenze territoriali e della necessaria coesione territoriale. Pertanto si auspica che il grave errore venga corretto".
In merito all'ospedale Chidichimo, i sindaci hanno auspicato che "il commissario La Regina, nella riconfigurazione dell'ospedale, tenga conto delle esigenze territoriali e di quanto già richiesto dal comune di Trebisacce, al fine di garantire i LEA e che quindi formuli una proposta che qualifichi la struttura ospedaliera rendendola autonoma senza alcuna dipendenza da altri".