Covid: Speranza, in Italia terza dose vaccino ci sarà da settembre
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ROMA, 07 SETT - "Approvato all'unanimità il Patto di Roma da tutti i paesi del G20. E' un documento firmato da tutti paesi: insieme si è deciso di impegnarsi per rafforzare i sistemi nazionali".
Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla conferenza stampa a conclusione dei lavori del G20 Salute a Roma. "Primo punto è investire sui sistemi sanitari e vogliamo difendere l'impianto universalistico: si ha diritto a essere curati indipendentemente da ceto e razza". "Abbiamo insistito anche sull'approccio One Health". I paesi del G20- ha aggiunto il ministro - si impegnano a intervenire per portare i vaccini nei paesi più fragili anche tramite Covax e vogliamo costruire le condizioni perchè la produzione sia portata anche in paesi diversi, per rendere altre aree del mondo capaci di produrre. Questo significa condividere processi per avere un più alto tasso di autonomia.
Speranza, ha poi spiegato che "la terza dose in Italia ci sarà, partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati. Su questo punto già Ema e Ecdc si sono espresse. Dunque già nel mese di settembre partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e da quale si partirà".
"I giovani si stanno vaccinando più delle altre generazioni e questo è un messaggio molto bello. I numeri dell'Italia sono positivi e importanti ma dobbiamo crescere ancora di più. C'è una discussione in corso, che avverrà anche nei prossimi ,che ci porterà a determinazioni che ci consentiranno di estendere la campagna vaccinale, penso all'estensione del green pass e altre ipotesi per rafforzare la campagna vaccinale".
"Noi da sempre siamo stati per l'obbligo vaccinale ma non possiamo non renderci conto che al momento la politica non sembra trovare una sintesi e quindi abbiamo necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo l'incontro con i sindacati. "Siamo per l'adozione del green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro e su questo si è aperta una discussione". Sul costo dei tamponi "sappiamo che giovedì c'è la cabina di regia del governo, laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l'obbligo del green pass all'interno dei luoghi di lavoro e le parti sociali trovassero un accordo su questo, credo che il governo potrebbe pensare di fare un'operazione di utilità sociale e quindi di potersi far carico del costo dei tamponi, che sicuramente non può essere a carico delle imprese".