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Covid-19: rianimatori, mascherine per un paio giorni. Ad alta protezione, soprattutto Lombardia, lettera a Mattarella
MILANO, 16 MAR - Iniziano a "scarseggiare le scorte di mascherine a più alta protezione, utilizzate in particolar modo nelle Terapie intensive, ed in Lombardia le scorte basteranno ancora solo per un paio di giorni". Lo afferma il presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica. "Si rischia - scrive - di paralizzare o rallentare l'efficacia dell'impegno nel tentativo di salvare il maggior numero di vite umane".
Nell'attuale emergenza, scrive Vergallo a Mattarella, "il personale sanitario sta dimostrando la propria più totale dedizione. Le scrivo in rappresentanza dei Medici Anestesisti Rianimatori e dell'Emergenza-Urgenza per chiederLe di intervenire a proposito del problema costituito dalle esigue scorte dei dispositivi di protezione individuale, soprattutto di quelli con i livelli di sicurezza più alti, adeguati alla prevenzione dei contagi nelle manovre cliniche più suscettibili di contatto diretto con il virus, quali sono quelle messe in opera sui suddetti pazienti per sostenerne la funzione respiratoria".
Tale problema, prosegue, "che sta diventando in queste ore altrettanto grave rispetto a quelli costituiti della carenza dei posti letto nelle Rianimazioni e dei pochi Anestesisti Rianimatori in grado di gestirli, rischia di paralizzare o quantomeno di rallentare, soprattutto nelle realtà regionali ad oggi maggiormente colpite dalla pandemia, l'efficacia del loro impegno nel tentativo di salvare il maggior numero possibile di vite umane".
Ed ancora: "Ogni giorno abbiamo notizia di Operatori Sanitari contagiati da SARS-CoV-2 durante l'attività lavorativa, ed ogni qualvolta tale contagio viene rilevato, viene meno, tra le fila di chi lo combatte negli Ospedali, una risorsa professionale di preziosa importanza. Nei casi in cui, peraltro, tale contagio fosse eventualmente misconosciuto, in quanto non indagato attraverso l'esecuzione degli appositi tamponi ogni qualvolta utile, si aprirebbero insidiosissime falle nel contenimento della pandemia. Non possiamo accettarlo".
Da qui un "accorato appello" a Mattarella "affinché si trovi la soluzione per renderli disponibili in tutti i Presidi Ospedalieri, anche previa una ricognizione urgente delle loro effettive giacenze ancora di scorta, suddivise per grado di protezione. È necessario tutelare il personale sanitario per garantire la salute di tutti i cittadini".