Costa Concordia: si immerge per depositare una targa alla moglie ancora dispera, ha un malore
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ROMA, 14 LUGLIO 2012 - Erano le 21 e 43 del 13 Gennaio 2012 quando, al largo dell’Isola del Giglio, la Costa Concordia, una delle più grandi e lussuose imbarcazioni della Costa Crociere, ha urtato gli scogli de Le Scole, urto che ha provocato uno squarcio di quasi settanta metri nello scafo e il parziale affondamento della nave.
Il disastro navale, avvenuto a cento anni esatti dal naufragio più famoso della storia, ha causato trenta vittime e numerosi feriti, mentre altre due persone, la passeggera Maria Grazia Tetracarichi e il membro dell’equipaggio Russel Terence Rebello, sono ufficialmente ancora dispersi.[MORE]
Elio Vincenzi, il marito della Tetracarichi, si è immerso stamattina al largo dell’Isola del Giglio, insieme vicesindaco Mario Pellegrini, per sistemare, a circa venticinque metri di profondità, una targa sull’isolotto de Le Scole, in memoria del disastro navale che ancora sconvolge e commuove la sensibilità di tutti gli italiani.
Colto da un leggero malore dopo essere riemerso in superficie, l’uomo è stato condotto per una serie di accertamenti all’ospedale di Grossetto, anche se le sue condizioni di salute non sembrano particolarmente preoccupanti.
L’immersione di Vincenzi e Pellegrini è stata, malore a parte, una degna conclusione della cerimonia di commemorazione iniziata ieri, in occasione dei sei mesi dal naufragio della Costa Concordia, commemorazione alla quale hanno partecipato tutti i sopravvissuti e i parenti delle vittime, profondamente commossi e addolorati nel guardare, mezza sommersa a poco meno di cinquecento metri dalla costa, quella che prometteva di essere la nave dei sogni e che si è rivelata, invece, una gigantesca versione dell’imbarcazione di Caronte, portatrice di morte per trenta –quasi sicuramente trentadue– anime innocenti.
(foto www.net1news.org)
Elisa Lepone