Cosentino: «Tutta una montatura, ma accetto l'esclusione. Bocchino referente dei Casalesi»
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NAPOLI, 22 GENNAIO 2013 - «Ho lottato fino alla fine per ottenere una candidatura, avrei potuto candidarmi con uno dei tanti partiti che me l'hanno offerto. Ma non vendo la dignità per l'immunità, perché penso che valga molto di più». Alla fine Nicola Cosentino il passo indietro lo ha fatto davvero. Nella conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio all’Excelsior di Napoli, l’ex sottosegretario all’Economia nell’ultimo governo Berlusconi ed ex scomodo candidato Pdl al Senato in Campania alle prossime elezioni ha dichiarato di «accettare l'esclusione dalle liste senza nessuna polemica, se può servire a prendere qualche voto in più e battere queste sinistre».
In realtà qualche polemica le fa eccome, lanciando accuse decisamente non velate e commenti caustici contro alcuni esponenti pidiellini. «L'unico riferimento vero dei casalesi in Parlamento è l'onorevole Bocchino. Lui è stato eletto nel 1996 nel collegio di Casal di Principe» è il suo attacco riportato sul Corriere della Sera. Ansa, invece, riferisce il suo commento su Angelino Alfano, uno dei maggiori sostenitori dell’epurazione degli “impresentabili”: «Non ho nulla contro la categoria dei perdenti di successo». Poi arriva il passaggio di consegne a Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania: «Adesso il punto di riferimento è lui. Non può più giocare al buono e al cattivo. Ora a lui la gestione della campagna elettorale».[MORE]
Chi si aspettava uno sfogo violento nei confronti di tutto il Pdl, però, è rimasto deluso. «Il seggio o vado in galera» scriveva ieri Repubblica. Nessuna dichiarazione scomoda, a parte quella su Bocchino, ma solo un attestato di solidarietà nei confronti del partito («Non potrò partecipare direttamente alla competizione, ma lo farò con il cuore») e affetto nei confronti di Silvio Berlusconi («persona straordinaria a cui mi legano stima e amicizia»).
Sempre sul Corriere, Cosentino esprime il suo giudizio sulla vicenda ed i processi che lo hanno costretto a rimanere fuori dal Parlamento: «Una montatura creata su modello di quella che nel 2010 mi ha impedito di correre per la presidenza della Regione Campania».
(Foto: caiazzorinasce.net)
Giovanni Gaeta