Fantasticherie del cuore
Cosa è la conversione in Cristo? Basta la bontà del cuore?
Penso che ognuno di noi in diverse occasioni, anche in una cena tra amici, abbia sentito dire che l’essenziale nella vita sia essere persone buone, al di là di ogni credo e anche se fuori la Parola del vangelo. Lo stesso santo spesso viene identificato come una persona disponibile in toto verso il prossimo. Una persona illuminata, capace di fare grandi e buone cose. Un discorso del genere, capace nella sua immediatezza di passare facilmente nella testa di persone che guardano al mondo con “occhi relativi”, riduce l’uomo ad un “giocattolo”. Si tratta di un qualcuno destinato a cadere nelle mani del potere di turno e a trasformare le relazioni interpersonali in semplice atto dovuto o meno, privo di ogni legame con la sua dimensione spirituale e soprannaturale. [MORE]
Un comportamento esistenziale che allontana il significato vero della conversione in Cristo, da non intendere come il passaggio da una moralità incipiente ad una perfetta o da una fondata sulla giustizia ad un’altra costruita sull’amore che non conosce limiti. Già fin del vecchio testamento è possibile una moralità che possa essere tracciata in simile modo. La conversione in Cristo è un’altra cosa! In queste poche righe di Mons. Di Bruno si percepisce la sua vera connotazione:
“Il Padre ha costituito Cristo suo Figlio cuore della verità, della carità, della fede, della speranza, della religione. La conversione è di ogni verità, carità, fede, speranza, religione esistente nel mondo a Cristo nella sua verità, carità, fede, speranza, religione. Se questo passaggio non viene fatto, non vi è conversione. Conversione è accogliere Lui come unica e sola luce che guida i passi dell’uomo. Questa conversione non vale solo per ieri, vale per ogni tempo, ogni momento. Vale per chi già crede e per chi non crede. Vale per ogni santo, ogni giusto, ogni uomo che cerca la verità e la giustizia, la misericordia e la pace”.
Chi vuole sceglier una vita di santità, senza che nessuno se ne meravigli, non può di certo convertirsi ad uno dei tanti santi, se non solo in Cristo. Come ogni santo è diventato tale con la conversione in Cristo, allo stesso modo è per ognuno di noi, passando dalla conversione nella Chiesa, una, santa, apostolica, romana, edificata da Gesù sulla roccia che è Pietro.
Un altro recente errore del cristiano è la ricerca di quel sincretismo religioso nel quale Cristo è solo una misera comparsa, magari eccellente! Per molti infatti l’attore principale dell’Universo è solo quel Dio unico di cui molti illustri cristiani disquisiscono, senza definirne la sua vera essenza. Ci troviamo dinnanzi ad una vera opera di annullamento di ogni conversione, che mina la tenuta pacifica tra gli uomini. È in Cristo e nell’amore, grazia e verità, quali elementi costitutivi unitari nella sua figura, che può rigenerarsi il mondo, aprendo le porte ad un reale e sano cambiamento epocale.
Egidio Chiarella
www.egidiochiarella.it
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