Corsa al Quirinale, il caso Cofferati agita il Pd. Fassina: «Peserà notevolmente sul voto»
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ROMA, 18 GENNAIO 2015 - La corsa al Colle è ufficialmente iniziata. A dare il via il premier-segretario Matteo Renzi che durante la segreteria del Pd, aperta in maniera permanente, ha delineato il metodo da e-seguire.
In mattinata il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nonché leader del Ncd, ha voluto mandare al presidente del Consiglio un messaggio chiaro: il centrodestra c’è e non gradirebbe un Capo dello Stato espressione della sinistra.
Ma al momento la maggiore preoccupazione per Matteo Renzi proviene proprio dal suo partito. In seno al Pd, infatti, le acque sono agitate e parecchio. Se i mal di pancia in via del Nazareno sono già avvertiti e palesati da tempo, il caso Cofferati ha scoperchiato di fatto il vaso. A darne conferma, intervenuto ai microfoni di Rainews24 oggi pomeriggio, una delle voci più rappresentative del Pd: Stefano Fassina.
«Il modo sbrigativo, offensivo per la dignità di Cofferati con cui la sua scelta è stata trattata, pesa notevolmente sul Quirinale» ha affermato l’ex ministro. Insomma più chiaro di così non poteva essere. «Pesa notevolmente sul Quirinale – ha continuato Fassina – anche la vicenda del decreto fiscale che potrebbe premiare Silvio Berlusconi, capo dell’opposizione. Siamo di fronte a un conflitto di interessi enorme, l’unico caso al mondo nel quale il capo dell’opposizione è potenzialmente oggetto di un intervento del governo».
Alle direttive indicate dal premier-segretario Renzi, che ha dato incarico a consultazioni interne per poi annunciare il nome da votare a poche ore dalla prima votazione del 29 gennario, Fassina ha posto anche la sua di opinione: «Con l'aiuto attivo della direzione e dei gruppi parlamentari Pd bisogna individuare innanzitutto i criteri della scelta, prima del nome. Noi abbiamo indicato tre criteri: autorevolezza, autonomia dall'esecutivo e capacità di unire».[MORE]
«Fino alla fine - ha concluso l'ex ministro - dobbiamo cercare di far convergere tutte le forze politiche dobbiamo costruire le condizioni per andare oltre il patto del Nazareno, per il massimo coinvolgimento possibile delle forze di opposizione».
(Immagine da equilibrielmas.it)
Giovanni Maria Elia